La provincia pentra risulta al quartultimo posto su 94 nella classifica del Sole 24 ore dei debiti relativi a tasse, sanzioni e contributi incassati dalla società di riscossione tributi. Un piazzamento che include la città tra quelle più virtuose d’Italia, se vista dal punto di vista dei contribuenti.
ISERNIA. Quartultimo posto in classifica su 94. Così la provincia di Isernia si piazza in una graduatoria per province – escluse quelle siciliane- stilata dal quotidiano “Il Sole 24 ore” dei debiti relativi a tasse, multe stradali e contributi riscossi da Equitalia nel corso del 2013, dove, invece, quella di Campobasso occupa la 79esima posizione. Nella provincia pentra la società a partecipazione pubblica incaricata della riscossione dei tributi su tutto il territorio, ad eccezione della Sicilia, e che ha come soci l’Agenzia delle Entrate e l’Inps, ha riscosso circa 12 milioni e mezzo di euro, mentre nel capoluogo di regione gli euro ritornati allo Stato sono 21.600.742. A trainare gli incassi di Equitalia nello scorso anno sono state quattro grandi province, quelle delle principali aree metropolitane italiane: Milano che sfiora il miliardo di euro, Roma che va oltre i 798 milioni, Napoli con 432,6 milioni e Torino con 327,5 milioni. Nel 2013 sono complessivamente tredici le province che vanno oltre i 100 milioni di euro. Alle prime quattro della classifica si aggiungono Bari (201 milioni), Brescia (154) Salerno (142), Firenze (127), Caserta (126), Bologna (120), Cagliari (116), Bergamo (114) e Genova (101). Sul piano nazionale, l’andamento generale ha registrato una frenata di circa il 5% rispetto al 2012 a causa della crisi e dei recenti paletti posti dalla legge all’utilizzo di “maniere forti” per la riscossione. All’ultimo posto della graduatoria, invece, c’è Sondrio dove la riscossione si ferma a 10,2 milioni di euro. Poche migliaia di euro in più per le province di Aosta e Belluno, appaiate con poco più di dodici milioni e quindi Isernia. Ma, a ben vedere, stare in fondo alla classifica potrebbe essere un pregio per i contribuenti interessati, visto che le somme recuperate per la gran parte sono il frutto di evasione fiscale, contributiva o derivano da sanzioni locali come multe o contravvenzioni stradali.
Camillo Pizzi