HomeSenza categoriaComitato pro ‘Veneziale’: noi in campo per la salute pubblica

Comitato pro ‘Veneziale’: noi in campo per la salute pubblica

 

ISERNIA. E’ stato presentato stamani in corso Garibaldi 40 il Comitato Pro ospedale ‘Veneziale’ di Isernia, che ha il desiderio di accogliere i bisogni reali dei cittadini, fra questi quello di sentirsi tutelati nel loro diritto costituzionale, ovvero quello della salute e nello specifico, quello della salute pubblica. Il rappresentante legale del comitato, il professor Marco Condidorio, ha incontrato la stampa per presentare la nascita del nuovo soggetto civile al fine d’esporre le prospettive dello stesso, per l’immediato futuro.

Sulla costituzione del comitato si registra la presa di posizione di uno degli aderenti, il dottor Salvatore Azzolini, ex dirigente della Provincia d’Isernia. “I comitati spontanei – scrive Azzolini – e le tanto vituperate (a torto) forme di populismo che fanno la cronaca dei nostri giorni, in realtà, non sono altro che una reazione legittima e giustificata al tradimento ed al fallimento della politica, così nazionale come regionale, nella direzione della vita pubblica. Non hanno pregio le lamentele dei politici e governanti di fronte a questo fenomeno, semplicemente perché loro stessi ne sono la causa. Occorre dire di più su questo punto, quando ogni giorno affiorano scandali, corruzioni e ruberie di ogni genere a danno della ricchezza nazionale ed all’ insegna della più sfrenata avidità e superbia umana? Mette conto, invece, dire qualcosa circa il ‘Comitato Pro Veneziale’, costituito in questi giorni ad Isernia. Ci sono persone che sono cresciute o hanno scelto di vivere in questa città e che, in vario modo e nel corso, più o meno lungo, del tempo hanno assistito al processo di nascita della Provincia, ed anzi da studenti hanno partecipato a manifestazioni varie in suo favore, l’ hanno vista ampliarsi nel tessuto urbano e nelle Istituzioni come nei servizi, imporsi, in maniera formidabile, nel settore economico e produttivo, divenendo città di elezione per tante famiglie qui trasferitesi, insomma assumendo il ruolo di una comunità operosa orientata al futuro. Quelle stesse persone hanno, poi, iniziato ad assistere ad un graduale impoverimento dei servizi di interesse pubblico a favore del cittadino e dell’ utenza in genere, incominciando dall’Enel, dalla Telecom, dalla Banca d’Italia e, per finire, alla prossima scomparsa della Provincia con le restanti presenze istituzionali sul territorio, nonché al declino di aziende, anche importanti e di livello europeo che occupano centinaia di lavoratori. Sembra un processo inesorabile che condannerà questa città all’ isolamento sociale e culturale e alla povertà. Sarà una perdita per il Molise intero. Ecco il punto: a questo scenario desolante si aggiunge ora il pericolo concreto ed imminente di una trasformazione, radicalmente dequalificante ed incisiva nella sua natura giuridica, dell’ospedale ‘Ferdinando Veneziale’ in un poliambulatorio. Ancora, quelle medesime persone, hanno visto il nosocomio di Isernia, nei suoi aspetti qualitativi e operativi, svilupparsi e sempre più migliorarsi nelle strutture e nei servizi, grazie al lavoro ed all’ impegno di tanta gente, tra amministratori pubblici, medici e personale sanitario tutto. Ed ora, grazie ad un insensibile, indifferente e ambiguo Piano di riorganizzazione della sanità regionale, dovrebbero assistere, impotenti, ad uno smantellamento di una struttura che ha sempre ed ottimamente, sul piano umano e professionale, presidiato la salute dei cittadini molisani e non, prodigandosi per la cura dei pazienti ricoverati, con un lavoro che, a quanto si può ricordare, risale agli anni Trenta del secolo scorso. Le pur vere difficoltà economiche non legittimano un simile scempio, al cospetto di una classe politica regionale che non vuole, innanzitutto, risparmiare sul suo ingiustificabile ed enorme costo a carico della collettività. Ecco perché, nei motivi di fondo, nasce il ‘Comitato Pro Veneziale’, a difesa di un presidio ospedaliero che ha una storia che non può essere negletta con la scusa di una ‘riorganizzazione’che non ha un’ anima, non ha nulla di ragionevole e che immiserisce una parte importante della popolazione molisana, la espone a gravi rischi e ingiusti disagi sul piano dell’assistenza sanitaria. Sembra proprio il caso che questa comunità di gente, non di numeri, meriti, al pari di tutte le altre, una maggiore attenzione da parte di una classe dirigente che sia più illuminata, proprio in un ambito primario della vita sociale quale è quello della tutela della salute, patrimonio di un’ intera nazione”.

Salvatore Azzolini

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