HomeNotizieCULTURA & SPETTACOLIGoogle promuove le tipicità e il Molise ‘partecipa’ con prodotti sconosciuti

Google promuove le tipicità e il Molise ‘partecipa’ con prodotti sconosciuti

 

ROMA–CAMPOBASSO. Nasce un nuovo servizio di Google, ma il Molise non se usufruisce al meglio, puntando su ‘fantomatiche’ ceramiche di Isernia delle quali nessuno, o quasi, ha notizia. Questa la considerazione lanciata dall’associazione regionale di stanza a Roma ‘Forche Caudine’. Nello specifico, è stato creato uno strumento del noto motore di ricerca, realizzato nell’ambito del Google Cultural Institute, che mira a valorizzare alcune eccellenze del nostro Paese “attraverso una piantina dell’Italia puntellata di riferimenti geografici che corrispondono ad altrettanti ‘punti di forza’ del territorio. Non a caso il servizio si chiama ‘Made in Italy’ ed è stato messo a punto in collaborazione con Unioncamere e Ministero dell’Agricoltura”. Sfruttando, dunque, le potenzialità tecniche di Google si tenta di promuovere alcune tipicità, principalmente dell’alimentazione e dell’artigianato, con valore storico e dal carattere prettamente locale. Tra gli esempi, le cartiere di Fabriano del 1250 e il presepe napoletano del Settecento fino al carciofo spinoso della Sardegna. “Una sezione del sito, denominata ‘Casi di successo’ – spiega l’associazione Forche Caudine – strizza l’occhio soprattutto al collegamento tra artigianato tradizionale e makers, cioè gli autoproduttori sensibili alle nuove tecnologie. Una filosofia, guarda caso, promossa nella nostra recente kermesse ‘Molise, un’altra Storia’ a novembre in Garbatella a Roma”. Dopo l’illustrazione dell’iniziativa arriva quindi la nota dolente. “Il circolo dei molisani a Roma – rilancia l’associazione – si domanda, in sostanza, perché per il Molise siano state scelte ‘le ceramiche di Isernia del Settecento’. Infatti, la ricerca di tale attività su Google è particolarmente infruttifera, salvo qualche riferimento al passato (castello di Pescolanciano). Ma c’è di più: lo stesso sito promozionale della Regione Molise, il portale del turismo, alla voce ‘Le ceramiche artistiche e terracotte’ – ancora Forche Caudine – ne parla al passato (citando, ad esempio, i monaci benedettini) e scrive letteralmente ‘oggi la produzione è praticamente nulla’”. Pertanto, i dubbi si susseguono: “Esiste davvero un’azienda che dal Settecento produce ceramiche ad Isernia? E poi perché scegliere un settore che dovrebbe confrontarsi con altre eccellenze italiane note in tutto il mondo, come l’abruzzese Castelli, la laziale Civitacastellana, l’umbra Deruta, l’emiliana Sassuolo o la campana Vietri? Non sarebbe stato più proficuo indicare – osserva l’associazione dei molisani nella capitale – la fabbrica Marinelli di Agnone, che produce campane sin dall’anno Mille, tra l’altro una delle più antiche fabbriche a carattere familiare del mondo? Oppure l’arte della forgiatura di Frosolone, che risale al Medioevo, dove esistono ancora artigiani che producono coltelli tradizionali (come Rocco Petrunti)? Ed ancora l’artigianato delle zampogne di Scapoli o l’arte della pietra di Pescopennataro? E perché, sul fronte alimentare, ignorare i tartufi?”. Domande lecite e plausibili che si spera – chiosa Forche Caudine – “ottengano risposta da qualcuno”.

Fr. Ma.

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