HomeSenza categoriaFinti tagli alle indennità, Mazzuto: tutti d’accordo o fuori dalla Giunta

Finti tagli alle indennità, Mazzuto: tutti d’accordo o fuori dalla Giunta

 

ISERNIA. La notizia di mezza Giunta provinciale che non ha ancora messo per iscritto la propria rinuncia a una fetta dell’indennità ha mandato in subbuglio i vertici di Palazzo Berta. Da una parte il presidente Luigi Mazzuto getta acqua sul fuoco, sostenendo che tutti gli assessori sono d’accordo e che i quattro rinunciatari mancati – Calenda, Marucci, Taccone e Pallante – non si sono decurtati il 20 per cento del compenso “solo per una questione di tempi”. In altre parole, impegni personali hanno fatto sì che non producessero in tempo la dichiarazione di rinuncia al Settore Finanze di via Berta, con il dirigente Gabriella Petrollini che – ovviamente – non ha potuto far altro che emettere i mandati di pagamento a ‘prezzo pieno’.

Ma alla mancanza si provvederà molto presto, perché Calenda, Marucci, Taccone e Pallante, verbalmente, avevano ribadito la propria disponibilità a tener fede agli impegni presi in Consiglio provinciale a dicembre scorso. Anche perché – e qui Mazzuto è deciso più che mai – “se qualcuno non fosse stato disponibile non avrei esitato a dirgli che per me era fuori dalla Giunta”. Insomma, sulla riduzione dei costi della politica il presidente non scherza. Sa bene che bisogna dare un segnale ai cittadini. Per questo, in simbiosi con il presidente del Consiglio Lauro Cicchino, ha dato mandato ai dirigenti di studiare le procedure per istituire un fondo ad hoc cui destinare i tagli alle indennità. L’idea è quella di finanziare le politiche sociali e le scuole. Sperando che anche altre amministrazioni – la Regione, per esempio, dove sui costi della politica è meglio stendere un velo pietoso – facciano altrettanto, spronate dal buon esempio di via Berta. I quattro assessori finiti sulla graticola, del resto, vogliono far chiarezza. Per questo domani alle 11, presso la sala Giunta della Provincia di Isernia, hanno convocato una conferenza stampa. Di passare per i furbetti della situazione, non ci stanno. Ma qualcuno, alla loro buona fede, non sembra credere affatto.

Gregorio Perna, consigliere di maggioranza nelle file di ‘Provincia Protagonista’ fautore da lungo tempo di una battaglia sulla riduzione dei costi della politica, ritiene che quanto accaduto sia “un insulto e una vergogna, visto che i soldi ai dipendenti, per far quadrare i conti dell’ente, sono stati subito tagliati”. Perna si riferisce al 20 per cento delle indennità accessorie, cui va aggiunta la decurtazione del 30 per cento del compenso da parte di dirigenti e segretario in termini di bonus. I consiglieri che hanno rinunciato alla loro parte – il 30 per cento in meno del gettone per l’ultimo trimestre 2013 e la riduzione del numero di commissioni, fissato in numero massimo di quattro al mese – avrebbero notificato le proprie volontà entro il 31 dicembre scorso. Anche se un termine perentorio per rinunciare non esisteva, a dir la verità. Non tutti, tra i consiglieri, hanno tuttavia tenuto fede alle promesse, si vocifera. Altri furbetti? Si vedrà, molto presto. Ma intanto Perna ritiene che la questione di tempistica di cui ha parlato Mazzuto per difendere i suoi assessori “sia solo una scusa, che non regge affatto. Di tempo ce n’è stato. Dunque, chi non tiene fede agli impegni dovrà assumersi le proprie responsabilità di fronte alla popolazione. Soprattutto chi, ai soldi dell’indennità, aggiunge anche quelli della libera professione”.

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