Aesernia, Di Franco Valuta il ‘trasloco’ a Campobasso

ISERNIA. Palasturzo stracolmo. Grande entusiasmo e soprattutto voglia di grande futsal. Campobasso ha accolto così l’Aesernia, in barba ai campanilismi che da sempre dividono i due capoluoghi di provincia della Regione Molise. La domanda del giorno dopo da parte di molti tifosi ed appassionati è stata proprio questa: la A2 a Campobasso è una possibilità? “Siamo rimasti felicemente stupiti dall’accoglienza che la città di Campobasso e gli sportivi di Campobasso ci hanno riservato – dice il presidente Antonio Di Franco – molti appassionati non hanno potuto vedere il match perché la tribuna era piena fino alle uscite di sicurezza, cosa che si è verificata anche altre volte allo Sturzo, ma mai in occasione di una partita di una squadra che non fosse di Campobasso. Abbiamo visto tanti sportivi cui mancava da un decennio uno spettacolo come quello della serie A2, situazione che, paragonata a quello che viviamo settimanalmente a Miranda, davvero ci fa riflettere. Come ha dichiarato anche il nostro mister a fine partita noi ci sentiamo più squadra del Molise che squadra della città di Isernia e la scelta di giocare nel capoluogo regionale è stata dettata anche dalla voglia di capire che futuro può avere il calcio a cinque nella nostra regione. Se dalla città di Campobasso, intesa come città sportiva, come politica e come imprenditoria, ci volesse essere la voglia di riportare allo Sturzo o al Palaunimol uno spettacolo come il futsal di A2, sicuramente ci siederemmo ad un tavolo a parlarne senza alcuna preclusione di ordine territoriale”. Presente al match anche il consigliere delegato allo sport della Regione Molise Carmelo Parpiglia, che a fine incontro ha avuto un colloquio proprio con il presidente dell’Aesernia: “Il consigliere Parpiglia ha voluto manifestare il suo stupore per il grande interesse che la squadra ha riscontrato al suo arrivo allo Sturzo – dice ancora Di Franco – e ci ha promesso di fare tutto il possibile per darci un sostegno e per consentire al Molise di esprimere anche l’anno prossimo una squadra nella seconda serie nazionale. Questo ci fa piacere e la nostra risposta è stata di totale apertura a qualsiasi discorso anche di delocalizzazione della nostra società, pensando ad una rappresentatività di ordine regionale e non più della provincia di Isernia. Onestamente, non ce la facciamo più a farci carico di tutte le problematiche di natura organizzativa e tecnico-strutturale degli impianti di proprietà comunale che abbiamo a disposizione, così come per la grave crisi e per i costi è diventato quasi impossibile dover rappresentare solo una parte di una territorio già piccolo come la Regione Molise e ad un passo dal decesso come la nostra provincia. Se gli appassionati vogliono continuare a godersi lo spettacolo di una categoria che è difficilissima da raggiungere, per le squadre della nostra Regione occorrerà ampliare i propri orizzonti e creare una sinergia che da un lato possa garantire il sostenimento dei costi, dall’altra creare il giusto interesse rispetto ad una categoria che nelle altre città attira ogni sabato centinaia di sostenitori e l’interesse degli sponsor e di tutto l’indotto. Oggi questi presupposti ad Isernia non ci sono ed è bene che venga detto in maniera molto chiara. Probabilmente ci sarebbero altrove e in modalità differente”. Dove giocherà le ultime due gare casalinghe l’Aesernia è ancora un incognita. Miranda o Campobasso? “Noi vorremmo finire la stagione a Miranda – conclude Di Franco – ma visto che non è nelle possibilità del Comune risolvere la problematica delle infiltrazioni d’acqua dal tetto, consulteremo le previsioni del tempo ogni volta prima di decidere. E’inconcepibile, ma è una cruda realtà che ormai stiamo affrontando da un anno e mezzo”.