Nessuna risposta dalla Regione, da martedì 11 scatta la protesta dei sindacati dinanzi a Palazzo Vitale e Palazzo Moffa
CAMPOBASSO. I lavoratori della Esattorie S.p.a unitamente alla Filcams-Cgil, Fisac-Cgil, Fabi, UilTuCS-Uil, Uilca-Uil, Ugl, dopo l’ennesima richiesta di convocazione inoltrata alla Regione Molise, rimasta inevasa, si sono riuniti in assemblea per discutere delle problematiche riguardanti la loro grave situazione lavorativa.
Siamo ormai nel mese di marzo e non c’è alcuna certezza in merito ad una situazione che si protrae da quasi un anno, nel corso del quale innumerevoli sono state le promesse fatte dalle Istituzioni, senza ottenere alcun risultato concreto.
Nel corso dell’ultimo incontro, svoltosi un mese fa con il Presidente Frattura, quest’ultimo ha richiesto un’ulteriore settimana per sciogliere gli ultimi dubbi circa la fattibilità del progetto costitutivo di Molise Entrate S.p.a., società che ha in sé tutti i numeri per garantire un innegabile vantaggio sia alla regione Molise e agli Enti Locali che ai cittadini molisani, con la possibilità di reimpiego di tutte le maestranze attualmente (e solo per questo mese di marzo) in cassa integrazione.
Sono 68 i lavoratori molisani che con le loro famiglie rischiano dal prossimo mese di aprile di ritrovarsi senza alcuna fonte di reddito, pur avendo a disposizione una possibile soluzione che è sotto gli occhi di tutti.
Considerato il perdurare dell’inerzia delle Istituzioni Molisane nelle persone del Presidente e del Vice-Presidente della Giunta Regionale, degli Assessori, dei Consiglieri, dei vari consulenti e dirigenti incaricati, nonché dei Sindaci, che si erano dichiarati disponibili a contribuire per la realizzazione del progetto fin dall’inizio della vertenza, e nonostante l’impegno e la collaborazione che i Sindacati e i lavoratori hanno profuso per trovare una soluzione che rispondesse alle esigenze di ciascuno, trovando una soluzione a tutte le criticità sollevate (ottenendo, tra l’altro, l’assenso dalle strutture tecniche interessate) e visto che oramai i lavoratori sono allo stremo sia dal punto di vista economico che psicologico, prostrati dall’immobilismo e dalla sottile indifferenza delle Istituzioni, gli stessi hanno votato all’unanimità la decisione di presidiare stabilmente, da martedì 11 marzo, il Consiglio Regionale e la Giunta fino a quando non saranno ricevuti dal Presidente per una risposta concreta, definitiva e, soprattutto, risolutiva.




