MACCHIA D’ISERNIA. Ancora un colpo di scena nella querelle sull’autovelox di Macchia di Isernia. Sul caso l’ennesima sentenza del giudice di pace, ma questa volta per il Comune c’è la condanna. A tornare sulla questione è Feliciantonio Di Schiavi del sindacato Fiadel, che continua a denunciare la presunta illegittimità dell’apparecchio installato lungo la SS 85 venafrana. Illegittimità che – secondo il sindacalista – sarebbe stata constatata anche da diversi giudici chiamati ad esprimersi sulla questione da automobilisti che hanno impugnato le multe ricevute, ma che – allo stesso tempo – sarebbe stata ignorata sia dall’amministrazione di Macchia che addirittura dalla prefettura. Ed ecco che Di Schiavi non ci sta. E dalla sua cita pure l’ultimo pronunciamento, che non è limitato al solo giudizio di opportunità sull’autovelox, ma che sancisce la condanna del Municipio al pagamento della somma di 670 euro per il coinvolgimento nella vicenda di un consulente tecnico. Alla luce di questa novità, il sindacalista del Fiadel incalza ancora. “Diffida” il prefetto a prendere atto della sentenza; “diffida” il Comune di Macchia a revocare le sanzioni, a restituire quindi i soldi ai cittadini e a rimuovere il rilevatore. Infine, “chiede” al ministro dell’Interno accertamenti sul caso.
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