HomeSenza categoriaCinque stelle: "Dalla Corte dei conti ennesima bocciatura a questa classe politica"

Cinque stelle: “Dalla Corte dei conti ennesima bocciatura a questa classe politica”

CAMPOBASSO. Nella nota divulgata oggi, gli attivisti del Movimento cinque stelle ricordano quella che chiamano ‘la notte della vergogna’. “Il partito unico d’affari della casta molisana – dichiarano – bocciò sistematicamente tutte le proposte dei nostri portavoce Antonio Federico e Patrizia Manzo, i quali con la lungimiranza tipica del cittadino onesto cercarono in tutti i modi di far riflettere il resto dei consiglieri”. È evidente che il tentativo dei pentastellati non ebbe gli effetti sperati, tanto che, continua la nota, “quella notte in consiglio sembrava di assistere ad una banda di falsari che stavano recependo in maniera palesemente erronea le indicazioni del governo sui tagli ai costi della politica, con la speranza di non essere sorpresi”. Se la “banda degli onesti” avesse accolto gli appelli del Movimento 5 stelle, probabilmente non si sarebbe trovata in questa imbarazzante situazione.

I giudici contabili della sezione Molise affermano, infatti, con la delibera dello scorso 4 marzo, l’obbligo di restituire i soldi percepiti da ogni consigliere grazie al discusso articolo 7, nonché l’errata ricezione dei 300mila euro da parte dei gruppi consiliari regionali e l’illegittimità del finanziamento al gruppo misto.

Gli attivisti colgono l’occasione per ricordare che “l’unica opposizione presente in consiglio regionale” – quella, appunto, dei consiglieri 5 stelle – aveva già presentato in aula “emendamenti sull’abrogazione dell’articolo 7, sull’eliminazione del moltiplicatore dei 5 centesimi di finanziamento per i gruppi e sul finanziamento per il gruppo misto monocellulare e tutti sono stati sonoramente bocciati”. Ricordano, inoltre, che in occasione della seduta di Consiglio dell’11 marzo scorso, non hanno potuto discutere l’ordine del giorno riguardante la restituzione delle somme percepite tra agosto e ottobre scorsi, poiché il presidente della Giunta ha abbandonato l’aula, ma – concludono – “ne riparleremo martedì prossimo!”.

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