L’assessore alla Cultura fa chiarezza: fondi vincolati, sarebbero tornati nelle casse della Regione. Il 28 maggio 2013 uno spettacolo ad hoc – da 15mila euro – all’auditorium Unità d’Italia: ma nei documenti ufficiali non c’era scritto nulla

ISERNIA. I fondi per i misteri di Campobasso facevano parte di un finanziamento vincolato alla cultura. Dunque, se non fossero stati impiegati per le manifestazioni sul territorio – compresa l’ormai famigerata ‘Danza dei misteri’ di Campobasso, pagata con fondi dati alla Provincia d’Isernia – sarebbero dovuti tornare indietro, nelle casse della Regione. Senza contare che il 28 maggio 2013, presso l’auditorium ‘Unità d’Italia’ di Isernia, si svolse una manifestazione a ingresso gratuito attinente appunto ai Misteri di Campobasso, volta a farli conoscere ulteriormente anche nel capoluogo pentro. A svelare i dettagli, l’assessore alla Cultura della Provincia di Isernia, Mario Lombardi, che interviene sulla questione parlando di “ennesima riprova dell’efficienza dell’ente di via Berta”. Lombardi non era ancora assessore, nel maggio 2013. Dunque, se sia stato opportuno spendere 15mila euro per una manifestazione – una sola, non certo passata alla storia – con ricadute sul territorio ancora dubbie, non è affare che gli competa. Tuttavia, l’assessore ci tiene a fare chiarezza, visto che sugli atti pubblici – delibera n. 72 del 10 dicembre 2013 e determina dirigenziale n. 1637 del 31 dicembre successivo – non c’è scritto da nessuna parte che si sarebbe tenuta una manifestazione culturale a Isernia, con l’intento di ‘regionalizzare’ una tipicità di Campobasso anche nell’altra provincia.

“Quanto deliberato dalla Giunta provinciale – spiega Lombardi in una nota – rappresenta null’altro che la ripartizione del fondo regionale in materia di cultura e turismo, ridotto negli anni e per il 2013 costituito dai soli residui non rendicontati degli anni precedenti. L’assegnazione degli stessi equivale infatti ad invitare gli assegnatari a rendicontare le spese effettivamente sostenute nella realizzazione delle manifestazioni per la conferma e la liquidazione del contributo. Un ruolo – prosegue Lombardi – quello della Provincia in materia di cultura e turismo, consolidato negli anni e che ha contribuito alla realizzazione di manifestazioni di eccellenza anche nella nostra piccola provincia; merito degli operatori territoriali, merito dei dipendenti e dei dirigenti del nostro ente che si occupano di cultura e turismo. Impegnati a far quadrare un bilancio delicatissimo, quello del 2013, abbiamo comunque deciso di non privare di fondi la nostra già martoriata realtà territoriale. Fondi a destinazione vincolata e dedicati proprio alle attività culturali e turistiche. Diversamente, non ci saremmo distinti per efficienza e responsabilità bensì avremmo contribuito ad ingrossare la già folta schiera di amministrazioni inadempienti che mandano indietro fondi e contributi destinati al proprio territorio. Sarà sfuggito – aggiunge Lombardi, ma in realtà non è scritto da nessuna parte – ma il 28 maggio 2013 presso l’Auditorium Unità d’Italia di Isernia, sotto la direzione di Leo Quartieri, sono andati in scena i “Misteri” di Campobasso e il sostegno all’iniziativa, confermato in determina, rappresenta lo sforzo di regionalizzare le manifestazioni d’eccellenza delle due provincie. Allo stesso modo, immaginare prossimamente una serata del ‘Mario Lanza’ nella provincia di Campobasso piuttosto che dell’ ‘Eddie Lang jazz Festival di Monteroduni’ è, nel rispetto della reciprocità, in linea con una sinergia territoriale ormai necessaria. Spero che la Regione possa e voglia raccogliere quest’impegno”.

Lombardi, poi, abbandona per un attimo il discorso Misteri e passa ad analizzare i finanziamenti – per a 74.500 euro – nel suo insieme, di cui riportiamo l’elenco in foto cosicché i lettori possano farsi da sé un’idea. “Non solo quindi contributi alle grandi manifestazioni, ma grande attenzione anche a quel turismo di ritorno: sono migliaia i molisani che l’estate tornano nei paesi di origine, che caratterizza i piccoli comuni e in cui, con poco, è possibile realizzare davvero tanto. L’augurio di tutta l’amministrazione provinciale – conclude – è che quanto di importante è stato prodotto dal nostro ente su tutto il territorio possa sopravvivere alle sorti della Provincia di Isernia”.