Dopo l’ingresso di Pilone e la benedizione di Cavaliere, entrano nel progetto anche Cancellario, Terzano e Colitti. Sì convinto pure del movimento Democrazia Popolare. Stando alle ultime indiscrezioni, presto nuovi arrivi
CAMPOBASSO. “La costruzione del Polo civico dei cittadini che si stanno raccogliendo attorno alle figure di Michele Scasserra e Massimo Romano è la soluzione giusta e convincente per rompere l’immobilismo di questo scenario stagnante, rinnovare la politica e rilanciare la città di Campobasso”. E’ quanto si legge in una nota a firma dei consiglieri uscenti di Palazzo San Giorgio Marialaura Cancellario, Pasquale Terzano e Michele Colitti. Quindi tre nuove e significative adesioni al progetto lanciato dall’avvocato e dal noto imprenditore campobassano, dopo l’outing di Francesco Pilone e la “promozione” del Consigliere regionale Nicola Cavaliere, tra i primi ideatori dell’iniziativa.
“Un progetto civico – si legge sempre nella nota dei tre consiglieri – che convince perché non nasce dai personalismi: due figure, Scasserra e Romano, che provengono da esperienze diverse sia politiche che professionali, che si ritrovano a condividere un programma per la città capoluogo, aperto alle esperienze istituzionali e associative. Un progetto a cui offriamo il nostro contributo con convinzione e passione, per costruire un’alternativa efficiente fondata su un rinnovamento politico vero”.
Ma non finisce qui, entra a far parte della squadra anche Democrazia Popolare, che spiega: “Siamo un movimento civico e per questo siamo naturalmente partecipi e convinti della bontà del nascente polo civico per Campobasso: si parte dal capoluogo per guardare oltre, superando inutili e false barriere ideologiche e ragionare con i cittadini sui programmi concreti”.
“A Campobasso – si legge sempre nel comunicato inviato dal movimento – serve un ricambio generazionale della classe dirigente, occorre una squadra di persone capaci con un programma operativo e condiviso. Campobasso non può diventare terreno di scontro per una faida tra correnti del PD, né per un regolamento di conti, anzi di poltrone, all’interno della coalizione del centrosinistra alla Regione.”




