Sinistra e Libertà si schiera a spada tratta contro l’esodo dei “Di Bartolomeo boys” verso la coalizione guidata dall’esponente Pd. Lo schema, come già sperimentato alle scorse Regionali, funziona a livello elettorale ma non garantisce risultati politici concreti. La vera novità, che sconvolge equilibri e pronostici, sembra essere quella del Polo Civico che ha candidato Michele Scasserra a sindaco della città capoluogo. Terremoto politico, intanto, nel movimento “Segnale Civico”: si dimette il portavoce Cavone per “insanabili divergenze di vedute” con quanti vorrebbero allearsi con l’uomo di Roberto Ruta
CAMPOBASSO. “Il Circolo cittadino di Sinistra Ecologia Libertà esprime forte preoccupazione rispetto alle notizie apparse sulla stampa locale, riguardanti il sicuro coinvolgimento e la candidatura in partiti e liste del centrosinistra, da parte di esponenti ed amministratori ancora in carica nell’attuale maggioranza di centrodestra“. Con questa nota, in cui Sel chiede un intervento deciso da parte del candidato sindaco Antonio Battista, si apre un nuovo fronte nella coalizione guidata dal governatore Frattura. In gioco, si legge, “la credibilità di partiti e movimenti, nonché di uomini e donne coerentemente impegnati da anni nel centrosinistra cittadino che, con grande imbarazzo, oggi assistono ad operazioni di facciata compiute nell’ultimo minuto utile che minacciano di compromettere la forza di una nuova ed efficace proposta politica ed amministrativa per la città”. Un caso che l’ex assessore della Giunta Di Fabio, oggi candidato a sindaco di Campobasso, dovrà quindi affrontare con la massima delicatezza e il massimo equilibrio. Perché la spinta propulsiva e innovativa derivante dalla ottima partecipazione alle primarie rischia già di essere seriamente compromessa o addirittura azzerata dall’inserimento in lista di tanti esponenti provenienti proprio da quel centrodestra di Gino Di Bartolomeo che il centrosinistra considera vecchio e assolutamente da superare. Una contraddizione palese, che non è sfuggita alla verve polemica di un partito come Sel che evidentemente – e non da oggi – soffre per un certo snaturamento della grande alleanza “progressista” che parte da lontano, ovvero dalle scorse regionali, da quell’ormai famoso abbraccio tra l’ex forzista Paolo Frattura e il berlusconiano Aldo Patriciello. Un centrosinistra-destra che funziona a livello elettorale – o meglio, numerico – ma che poi (proprio in virtù di ciò che è accaduto in questi 14 mesi di inconcludente governo regionale) fatica a trovare al suo interno una sintesi politica capace di affrontare i problemi del quotidiano. In questo quadro, la vera novità politica (anche alla luce della vecchia alleanza Forza Italia – Udeur a sostegno della candidatura di Gino Di Bartolomeo) sembra davvero essere quella del Polo Civico, che con l’asse Romano – Scasserra ha scombussolato antichi schemi ed equilibri. Una bella ventata di freschezza su elezioni che sembravano già archiviate da imposizioni romane, commissariamenti e ormai anacronistiche logiche di potere. Intanto, terremoto politico all’interno del movimento “Segnale Civico” in seguito alle dimissioni del portavoce Alessandro Cavone. “Alla base della mia scelta vi sono insanabili divergenze di vedute e la mancanza di condivisione e comunità d’intenti soprattutto su possibili scelte future che potrebbero snaturare il senso civico del movimento”, si legge in una nota stampa. “L’obiettivo – afferma Cavone – era quello di creare un movimento civico che auspicasse un profondo rinnovamento della politica, fondato sul territorio, sulle persone, sui loro valori e sulle loro competenze professionali messe a servizio della comunità. Il tutto – si legge ancora nel comunicato – creando una nuova classe dirigente senza affiliarsi o seguire logiche di partito che, spesso, altro non sono se non un ritorno al passato che poco o nulla hanno dato al bene comune“. Secondo indiscrezioni, le dimissioni di Cavone – cui potrebbero seguirne altre – sarebbero state dettate da una possibile volontà di altri esponenti del movimento civico di allearsi con il Partito Democratico della Fanelli e di Frattura. La figura del candidato Scasserra, così, sembra, in queste quadro di polemiche e confusione, il vero valore aggiunto di una coalizione libera dalle logiche di partito che continua a raccogliere adesioni (soprattutto tra i giovani) e che promette di stravolgere i pronostici.




