ISERNIA. A seguito della denuncia del sindacato di polizia penitenziaria Uilpa circa le drammatiche condizioni in cui verserebbe il carcere di Ponte San Leonardo a Isernia, con celle sovraffollate e cucine installate nello stessa zona dei bagni, la Regione Molise, per il tramite del vicepresidente della Giunta Michele Petraroia, ha varcato i cancelli del penitenziario per un sopralluogo. Una visita che ha tristemente confermato lo scenario descritto dal dirigente sindacale Eugenio Sarno. Anche se l’assessore regionale Dem si è detto possibilista su un recupero funzionale dell’istituto di pena. “Questo è l’istituto penitenziario che in Molise versa nelle condizioni peggiori – ha dichiarato Petraroia appena fuori dalla casa circondariale – Ci sono troppe persone in spazi angusti. C’è bisogno di una ristrutturazione delle celle, dei corridoi e dei laboratori infermieristici, come quello odontoiatrico o oculistico. Interventi resi ancor più necessari dal fatto che l’istituto non presenta casi critici: da anni non ci sono proteste oppure scioperi della fame. I piccoli numeri consentono agli agenti penitenziari di gestire i detenuti al meglio e sarebbe quindi un peccato lasciare la struttura all’abbandono, favorendone magari la chiusura con lo smistamenti degli ospiti tra Poggio Reale o Regina Coeli. Noi dobbiamo difendere il carcere di Isernia”. Una ferma dichiarazioni di intenti quella di Petraroia, alla quale egli stesso ha fatto seguire una proposta operativa. “Serve un’organica azione di riqualificazione – ha aggiunto il vice presidente della giunta regionale – Ho proposto ai dirigenti dell’istituto penitenziario e alle organizzazioni sindacali di sederci introno ad un tavolo per approntare un piano di ristrutturazione. A partire, naturalmente, dai lavori all’edificio fino alla promozione di attività riabilitative, di formazione e professionali. Si tratterebbe di potenziare il servizio scolastico interno e i laboratori – ha proseguito l’assessore Petraroia – ma anche di incentivare buoni esempi già in essere, come quello di un imprenditore che consente a cinque detenuti di lavorare. Ebbene, i detenuti occupati potrebbero diventare molti di più”. Infine, il vicepresidente della Giunta ha voluto rivolgere un pensiero ai volontari che operano nel carcere pentro. “Voglio rivolgere un ringraziamento – ha detto – ai volontari, specie della Caritas, che supportano costantemente i detenuti, sia con sostegno psicologico sia con l’organizzazione di attività ricreative, alleviando così i loro disagi”.
AD