ISERNIA. Non c’è pace per i collaboratori dell’Agenzia Sfide della Provincia di Isernia. Lavoratori che vantano 17 mensilità arretrate e che, solo dopo svariate denunce, erano riusciti ad ottenere dalla Regione Molise almeno 35mila euro per ricavarci uno stipendio. La lieta novella era giunta ai precari con l’approssimarsi delle festività pasquali, ma sembra essersi già infranta sul muro della burocrazia. E a rimetterci sono sempre e solo loro. A denunciare quella che pare essere l’ennesima ingiustizia subita sono gli stessi collaboratori di Sfide, tramite una dura ma eloquente nota. L’ultimo “obolo” lo avevano ricevuto il 24 dicembre del 2013, ma si riferiva alla mensilità arretrata dell’ottobre 2012. Poi la comunicazione dei fondi in arrivo. Quindi la attese. E le prime perplessità, già rese pubbliche nei giorni scorsi, circa il misterioso ritardo nella corresponsione delle somme ai lavoratori, nonostante la Regione avesse adempiuto al proprio dovere. Risorse perse nei “piani alti di palazzo Berta”, si vociferava. E oggi la conferma. Un imprevisto ha mandato all’aria tutti i sogni. “I soldi, – spiegano i collaboratori di Sfide – quei 35 mila che l’Agenzia ha ottenuto dalla Regione come acconto del 10% su un progetto multifase da 350mila euro, sono stati bloccati dalla banca che fa da tesoreria alla Provincia di Isernia. Il motivo: l’amministrazione presieduta da Luigi Mazzuto avrebbe avuto dall’istituto di credito, la Banca del Lavoro e del piccolo risparmio una serie di anticipazioni. In sostanza, somme concesse a credito e utilizzate dalla Provincia in temporanea mancanza di liquidità. Ebbene, nel momento in cui la Provincia ha avuto sul proprio conto corrente quei 35mila euro da desinare a Sfide – prosegue l’amara nota – la Banca ne avrebbe congelato l’utilizzo. Alla base ci sarebbero dispute di natura finanziaria, riconducibili ad un non meglio individuato calcolo sulla percentuale di interessi che l’ente di via Berta dovrebbe alla filiale di via Tedeschi. Per farla breve, Provincia e Blpr dovrebbero mettersi d’accordo sull’ammontare degli interessi passivi e per far ciò dovrebbe intervenire la Giunta provinciale con proprio atto di indirizzo”. Ma cosa c’entrano l’Agenzia Sfide ed i suoi collaboratori con queste faccende? È presto detto. La Regione ha concesso un finanziamento alla Provincia di 350mila euro per realizzare un progetto volto, tra le altre cose, alla promozione dello sviluppo economico, produttivo e occupazionale dell’area della provincia di Isernia. Progetto che la provincia ha poi affidato a Sfide, che però deve riceverli attraverso il conto corrente bancario della Provincia Di qui la triste conclusione, alla quale è associato un appello. “Morale: i soldi sono bloccati e per i poveri collaboratori i tempi di attesa si allungano a dismisura. Un appello alla banca: sblocchi i soldi e permetta il pagamento di almeno una mensilità ai collaboratori di Sfide che attendono da fin troppo tempo un’evoluzione positiva della querelle. Tanto che una parte di essi si sono già rivolti al giudice del lavoro per ingiungere il pagamento delle spettanze pregresse”.
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