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Isernia, università salva al fotofinish. Ma manca l’ok del nuovo vescovo

di Pasquale Bartolomeo

ISERNIA. A tempo praticamente scaduto, ma resta nel centro storico. L’Università del Molise, dopo un lungo travaglio, resterà a Isernia per i prossimi quattro anni, allocata nei locali dell’ex seminario vescovile di via Mazzini. Lo si apprende da una nota dell’Unimol che, per quanto stringata, chiarisce come nella giornata di ieri – temine ultimo per dare una risposta certa al rettore Gianmaria Palmieri – il sindaco di Isernia Luigi Brasiello abbia trasmesso all’ateneo “l’atto, immediatamente produttivo di effetti, stipulato tra il Comune di Isernia e la Curia vescovile pentra, che consente all’Università degli Studi del Molise di utilizzare a titolo gratuito l’immobile sito in via Mazzini per i prossimi quattro anni”. L’Unimol, pertanto, “conferma l’indicazione della sede di Isernia quale luogo di svolgimento del corso di laurea in Scienze della politica e dell’amministrazione (laurea triennale) ed in Scienze politiche e delle istituzione europee (laurea magistrale)“.

Il pre-accordo, inviato intorno alle 14 a mezzo posta elettronica certificata, avrebbe insomma soddisfatto il rettore, che si era detto disposto a rivedere, appunto entro il 30 aprile, la decisione del Senato Accademico di far traslocare le facoltà a Pesche. L’università, infatti, dal prossimo anno accademico non dovrà più sborsare un euro per il mantenimento dei corsi di studi nella sede del centro storico, ma conserverà i locali a titolo gratuito. Ad accollarsi gli oneri di fitto verso la Diocesi di Isernia-Venafro, infatti, sarà indirettamente il Comune di Isernia, tramite un accordo di programma con la Curia che consentirà all’ente di aggirare il divieto imposto dalla legge di pagare il canone di locazione per conto di un altro ente (l’Unimol) e di non incappare nel richiamo della Corte dei conti.

I dettagli di tale accordo tuttavia, al momento, non si conoscono. Con ogni probabilità saranno comunicati domani alle 11 dal sindaco in persona, nel corso di una conferenza stampa a tema auditorium, ma non solo. Le indiscrezioni circolate negli ultimi giorni riferivano di una possibile elargizione da parte di Palazzo San Francesco alla Curia – pari al prezzo standard del canone di fitto – per scopi sociali e culturali, quali ad esempio la valorizzazione degli scavi sottostanti la cattedrale di San Pietro apostolo. In pratica, una sorta di donazione alla Diocesi, ottenendo in cambio la concessione dei locali dell’ex seminario di via Mazzini in comodato d’uso. La somma – ancora da chiarire – sarebbe messa insieme in parte con fondi comunali (circa 31mila euro, derivanti dal risparmio della quota annua per l’ormai sciolto Consorzio universitario molisano); in parte grazie alle elargizioni dell’Ordine degli avvocati di Isernia, che svolgeranno la propria formazione professionale esclusivamente in via Mazzini, contribuendo così a mettere insieme tra i 6 e i 10mila euro; in parte, infine, con soldi della Regione (che per quest’anno ha stanziato un capitolo di bilancio dedicato con fondi pari a 45mila euro, da confermare anche in futuro).

Tutto risolto, insomma? Non ancora. Perché a smorzare gli entusiasmi pensa don Claudio Palumbo, vicario vescovile e delegato ad omnia della Diocesi di Isernia-Venafro. Contattato telefonicamente da ‘Isernianews’, il prelato dichiara che da parte della Curia “esiste solo una dichiarazione di disponibilità – queste le sue parole – a far permanere l’università nei locali dell’ex seminario. Il contratto deve essere ancora fatto, di cifre non si è proprio parlato. A questi aspetti dovrà pensare il nuovo vescovo, che sarà nominato certamente prima del 5 luglio, data della visita del Santo Padre in Molise“. Insomma, di realmente definito, non c’è ancora niente. Le buone intenzioni non mancano, ma se il nuovo presule dovesse ritenere incongruo il canone di fitto che il Municipio pentro è disposto a pagare, potrebbero essere guai seri.

Brasiello, intanto, è comprensibilmente sollevato. Dal proprio profilo Facebook, nella tarda serata di ieri, ha comunicato che “fino al 2018 il Comune garantirà la concessione, in comodato d’uso gratuito, del fabbricato di via Mazzini all’ateneo molisano”. L’università in tal modo, “senza oneri finanziari, godrà dell’immobile che già utilizza da anni. Inutile negare la mia soddisfazione – continua il sindaco – E’ stato complicato risolvere una questione che era diventata davvero intricata. Ringrazio il rettore per la sensibilità dimostrata verso la città di Isernia e verso le necessità dei suoi studenti; Palmieri, d’altro canto, ha sempre cercato solo il confronto costruttivo con il Comune. Ringrazio, altresì, la Diocesi per aver assecondato talune nostre esigenze e sono certo che ogni cosa migliorerà ulteriormente con l’arrivo del nuovo vescovo, il cui insediamento dovrebbe essere ormai imminente. La permanenza dell’università nel centro storico cittadino – aggiunge – è un passo decisivo per il rilancio della parte antica della città, un passo che, più in generale, risulterà determinante per la crescita culturale ed economica dell’intero territorio”.

Autocelebrazioni a parte, però, l’accordo non è ancora in cassaforte. E parlare troppo presto, in certi casi, potrebbe rivelarsi una mossa alquanto azzardata.

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