Categories: CRONACA

Bagnoli del Trigno, sequestrati 4 quintali di alimenti

ISERNIA-BAGNOLI DEL TRIGNO. Nel corso di una operazione predisposta per tutelare la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro e contrastare il fenomeno dello sfruttamento di lavoratori in nero, una task force composta dai carabinieri dei reparti territoriali del Comando provinciale di Isernia, da quelli del nucleo Ispettorato del lavoro e dal personale del Servizio ispettivo della Direzione territoriale del Lavoro di Isernia, ha passato al setaccio numerosi cantieri edili e attività commerciali ubicati tra Isernia e comuni limitrofi. Cinque sono stati i titolari di imprese edili e proprietari di attività commerciali, denunciati alla competente Autorità Giudiziaria per inosservanza alle norme previste per la prevenzione degli infortuni sul lavoro e sulla regolarità occupazionale dei lavoratori. Si tratta di un 50enne e un 35enne di Isernia, un 51enne di San Gennaro Vesuviano nel napoletano, un 28enne di Campobasso e un 48enne di Agnone. Nel corso dei controlli sono state riscontrate numerose violazioni quali la mancata presenza di adeguate impalcature o ponteggi, la mancata presenza di idonee protezioni atte ad evitare la caduta dei lavoratori, la presenza di materiali vari posizionati in maniera disordinata in modo da intralciare il passaggio con grave pericolo per i lavoratori, la mancata presenza di idonei dispositivi di protezione individuale e la non corretta o mancata redazione di tutta la documentazione prevista dal piano operativo di sicurezza del cantiere. Oltre una decina sono stati i lavoratori in nero identificati durante le ispezioni. Emessi infine provvedimenti di sospensione per le attività irregolari. Infine a Bagnoli del Trigno, l’Arma territoriale, con personale dei Carabinieri del Nas, ha proceduto a un controllo igienico-sanitario all’interno di un esercizio commerciale nel corso del quale sono stati sottoposti a sequestro circa quattro quintali di derrate alimentari, in particolare prodotti caseari e insaccati, mancanti della prevista etichettatura che consente la tracciabilità della filiera di produzione e quindi ritenuti di dubbia provenienza. Sono tuttora in corso ulteriori accertamenti.

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