Convention affollata del candidato sindaco del Polo Civico che dal palco annuncia: “Campobasso sarà prima città d’Italia ad essere polo dell’innovazione”. Sugli avversari: “Non ci fa paura l’armata brancaleone del centrosinistra: giorno dopo giorno registriamo un entusiasmo straordinario attorno al nostro progetto”. La stoccata al governo regionale: “Non sta facendo niente”.
CAMPOBASSO. Carico e sereno. Moderato, a tratti pungente. Il candidato sindaco del Polo Civico, Michele Scasserra, apre ufficialmente la campagna elettorale alla presenza di centinaia di cittadini e sostenitori. Lo fa dal centro della città, insieme alle quattro liste che sostengono la sua candidatura. Si respira entusiasmo attorno al palco e Scasserra subito galvanizza i suoi: “Tutti i sondaggi in circolazione confermano che ci sarà ballottaggio: noi ci andremo e vinceremo”. Non teme l’avversario del centrosinistra Antonio Battista, “sostenuto da un’armata brancaleone di soggetti che non hanno neanche condiviso il programma elettorale perché copiato”. Parla del suo, invece, di programma: “Lo abbiamo scritto con le nostre mani: pochi punti, ma realizzabili”. Scasserra punta tutto sulla centralità del capoluogo di regione: “Dobbiamo riacquistare dignità puntando al benessere del cittadino”. Formazione scolastica, turismo, riqualificazione urbana e stop alla cementificazione selvaggia, Scasserra elenca uno per uno le tematiche da affrontare “una volta vinte le elezioni”. Nel suo programma c’è spazio anche per l’innovazione: “Candideremo Campobasso ad essere la prima città d’Italia polo dell’innovazione: lanceremo l’innovazione Jugaad, una nuova formula per rilanciare l’economia del capoluogo che illustrerò nei prossimi giorni. Non confondiamo la cultura con le sagre e il turismo con il festival dei Misteri, e basta. A Campobasso non esiste turismo e ciò è impensabile. Apriamoci ai centri limitrofi e facciamo rete perché questa città punti una volta per tutte alla valorizzazione delle proprie ricchezze”. Poi, ruolo delle contrade e della periferia: “bisogna fare in modo che si sentano città a 360 gradi”. Sull’Università: “Va aiutata ad aiutarsi. Non va abbandonata perché se c’è crisi non si taglia sulla formazione che può rappresentare un vero e proprio freno alla fuga dei cervelli. Una chiusura così netta, come deciso dalla Regione, nei confronti del nostro Ateneo, è quanto di più sbagliato si potesse pensare”. Scasserra parla anche delle sue liste “interamente composte da giovani e professionisti, volti nuovi e dinamici che contribuiranno a formare un Consiglio comunale totalmente rinnovato”. Infine, l’appello ai campobassani: “Non lasciatevi condizionare dal numero delle liste dei nostri avversari: in alcune, pur di riempirle, hanno candidato padri e figli. Hanno dovuto fare tante liste per garantire la rielezioni ai consiglieri comunali di centrodestra, tutti uscenti, passati dalla sera alla mattina col centrosinistra di Battista“.
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