ISERNIA. I lati più nascosti dell’umanità di un Papa che è già entrato nel cuore della gente. Li ha raccontati in prima persona Gianni Valente, giornalista e studioso, presso la sede isernina dell’Università del Molise di via Mazzini, in occasione del convegno organizzato dal Comune pentro dal titolo ‘In attesa di Francesco, il Papa della gente’. Per l’occasione, Valente ha presentato due libri sul pontefice: “Francesco un Papa dalla fine del mondo” e “Francesco il Papa della gente”. Valente è nato e vive a Roma. Si è laureato con una tesi sui cattolici indiani malabaresi e malankaresi e la loro partecipazione al Concilio Vaticano II. È stato a lungo redattore della rivista internazionale ’30Giorni’, per la quale ha anche realizzato reportage sulla vita delle comunità cristiane in Cina, in Russia e in diversi Paesi dell’America latina e del Medio Oriente. Attualmente è redattore presso l’agenzia ‘Fides’, organo d’informazione delle Pontificie opere missionarie. Collabora, inoltre, con la rivista italiana di geopolitica ‘Limes’ e con ‘Vatican Insider’, il portale plurilingue online del quotidiano ‘La Stampa’ dedicato all’attività della Santa Sede e alle vicende delle comunità cristiane nel mondo. Valente è autore di diverse opere, fra cui ‘Il Tesoro che fiorisce, storie di cristiani in Cina’ (Roma 2002), ‘Ratzinger professore’ (Milano 2008) e ‘Ratzinger al Vaticano II’ (Milano 2013). Nel marzo dello scorso anno, l’editrice Emi gli ha pubblicato ‘Francesco, un Papa dalla fine del mondo’, dove sono raccolte le interviste concessegli, dal 2002 al 2009, dall’allora arcivescovo di Buenos Aires, Jorge Mario Bergoglio. Valente è anche uno degli autori del volume ‘Francesco il Papa della gente’, in cui si racconta il primo, straordinario anno del nuovo pontefice. “Papa Fancesco non ha bisogno di ‘interpreti’ o di intermediazioni – ha spiegato Valente ai microfoni di ‘Isernianews’ – si è già mostrato al mondo per quello che è. Con la sua visita, a luglio, i molisani potranno toccare con mano il suo modo familiare di comunicare, la sua tenerezza e la sua misericordia. E’ assetato di conoscere le storie le vicende delle persone, sono la sua fonte di conforto. Il suo cuore di pastore era lo stesso anche prima di salire al soglio di Pietro”.
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