Santissimo Rosario, venafrani in piazza…ma non troppi

VENAFRO. L’ultimo indirizzo intrapreso nel contesto del Tavolo Massicci a Roma, in tema di riordino sanitario in Molise, pare prevedere la ‘riduzione’ del polo ospedaliero di Venafro da nosocomio vero e proprio a presidio di lungodegenza, ovvero ‘cronicario’. Un’ipotesi che la comunità locale, l’amministrazione di palazzo Cimorelli e l’ormai rinomato Comitato Pro SS Rosario hanno deciso di avversare con forza, inscenando una nuova manifestazione pubblica di protesta per le vie cittadine e dinanzi alla struttura sanitaria. Manifestazione che, tuttavia, ha radunato in piazza solo 300 persone, o poco più. Una protesta atta a fare pressing sulle istituzioni affinché venga rivista l’intera pianificazione della sanità in regione, con particolare riguardo alle realtà produttive. Concetto, questo, sviscerato al meglio dal manager Vittorio Nola, anch’egli in capo alla ‘rivolta’. Il già vertice del Consorzio di Bonifica di Isernia–Venafro ha parlato della necessità di un cambiamento di vedute. “Nel programmare bisogna tener conto di un paradigma diverso – ha detto – la città di Venafro è in espansione e le nascite sono in aumento, per questo il locale presidio ospedaliero, che continua ad attrarre pazienti da fuori regione e che rappresenta la porta occidentale del Molise, deve essere mantenuto in vita. È naturale che – ha aggiunto Nola – allo stato attuale risulta essere una struttura in perdita. Ma ciò è accaduto anche perché il nosocomio è stato privato di essenziali servizi”. Naturalmente, è stata riportata in auge anche la questione della presunta sismicità dell’ospedale Veneziale di Isernia rispetto al SS Rosario. Tuttavia, gli attori principali della protesta sono ben consapevoli della necessità del riordino sanitario in Molise; e che quindi il nosocomio venafrano non sarà mai quello di un tempo. Resta però viva la speranza di ottenere qualche minimo risultato positivo. Un cambiamento di mentalità, alla base di una ricetta ‘semplice’ che lo stesso presidente Paolo Frattura aveva indicato nel corso di un Consiglio comunale monotematico, salvo tornare (forse!) sui suoi passi. Ossia quella del potenziamento del presidio di urgenza, con i relativi servizi.