ISERNIA. Dieci delle 14 persone finite nel mirino della procura pentra per il reato di bancarotta fraudolenta relativamente al crac milionario della It Holding sono state rinviate a giudizio. Così si è pronunciato, nel pomeriggio di oggi, il giudice per le udienze preliminari del tribunale di Isernia, Stefano Calabria, accogliendo tuttavia solo in parte le richieste della procura che, con l’ausilio della Guardia di Finanza, ha portato avanti l’inchiesta ‘Alta Moda’ conclusasi nel gennaio del 2012 con l’arresto di Tonino Perna, vertice del polo tessile di Pettoranello, e l’iscrizione nel registro degli indagati di amministratori e componenti del collegio sindacale. Una parziale soddisfazione per la inquirenti pentri con il procuratore capo Paolo Albano che, pur nell’esprimere soddisfazione per aver ottenuto il “riconoscimento del quadro probatorio e quindi della tesi accusatoria”, ha anticipato l’eventualità – una volta lette le motivazioni della sentenza – di proporre appello per i reati non riconosciuti, ovvero per i proscioglimenti. Soddisfazione parziale, a questo punto, anche per l’avvocato difensore di Perna, il legale Marco Franco del Foro di Roma, che, dal suo canto, ha parlato di “risultato prevedibile, dopo due anni e mezzo di indagini, ma destinati a tramutarsi in assoluzione piena a conclusione del processo di primo grado”. Franco ha ancora evidenziato come sia venuto meno il capo d’accusa principale, “il cavallo di battaglia della procura”. Ossia la contestazione di una distrazione di fondi per 24 milioni di euro inerente ad una operazione infragruppo del 1997. Poi ha chiarito: “Credo ci sia la tendenza a confondere il fallimento con l’illecito penale, ma dimostreremo il contrario”. In quattro invece non andranno a processo. Si tratta di Antonio Arcaro, Giovanni Borreca, Fabio Fusco – per i quali il gup ha stabilito il non luogo a procedere – e di Antonio Di Pasquale, prosciolto invece da tutte le accuse. Quest’ultimo, nonostante fosse annoverato nell’inchiesta come soggetto vicinissimo a Tonino Perna e, per questo motivo, colpito in una prima fase da misure interdittive insieme ai professionisti Maurizio Negro e Simone Feig, è stato a sorpresa tenuto fuori da processo, con sommo compiacimento del suo legale di fiducia Franco Moretti. Intanto, le parti civili hanno da subito annunciato che avanzeranno richiesta di un risarcimento milionario in fase dibattimentale. Il processo avrà inizio il prossimo 15 ottobre.

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