ISERNIA. È tornato a riunirsi stamani il Consiglio comunale del capoluogo pentro. Primo punto in agenda la surroga del consigliere della lista civica ‘Isernia di tutti’, Ugo Antenucci, prematuramente scomparso a causa di una violenta malattia, a favore del primo dei non eletti, il professor Ilario Di Placido. Avvicendamento salutato dai presenti con commozione e applausi.
L’assise civica, indetta per affrontare numerose e varie interrogazioni, ha quindi proseguito i lavori accogliendo una scolaresca della ‘media’ Andrea D’Isernia. Ragazzi che si sono distinti per attività curriculari ed extra e che hanno deciso di assistere al funzionamento della macchina amministrativa. Dell’occasione ne ha approfittato la consigliera di ‘Isernia in Comune’ Sonia De Toma, la quale ha annunciato la volontà di presentare una mozione atta a chiedere l’istituzione del Consiglio comunale dei giovani.
Tuttavia, l’attenzione è stata catalizzata ancora una volta dalla questione della sede universitaria nel centro cittadino di Isernia, al di là dell’accordo trovato con la Curia – che sarà esaminato nel dettaglio con l’arrivo del nuovo vescovo – per la sede di via Mazzini per i prossimi 4 anni. L’esponente dell’opposizione Raimondo Fabrizio, ancor prima della discussione in aula, ha detto alla stampa di aver avanzato la proposta del trasferimento dell’Unimol nei locali di Palazzo Jadopi – con la condivisione della collega del Pdl Mena Calenda – e anche dell’ampliamento dell’offerta formativa. Proposta che ha trovato, però, la pronta e piccata replica del vicesindaco Maria Teresa D’Achille che ha rimarcato ai microfoni dei giornalisti come l’edificio sia di proprietà regionale e che per il completamento della struttura sarebbero necessari almeno 3 milioni di euro, ha tacciato la vecchia amministrazione di centrodestra – di cui faceva parte pure Fabrizio – di aver speso male i soldi a disposizione. “Avrebbero fatto bene – ha incalzato la D’Achille – ad usare i fondi allora disponibili per completare Palazzo Jadopi e spostare tutte le sedi Unimol nel centro di Isernia, invece di sperperare risorse per la strada di collegamento con Pesche. Allo scopo c’è già la Trignina”.
