HomeNotizieCRONACABlitz antidroga, 18 arresti a Isernia

Blitz antidroga, 18 arresti a Isernia

ISERNIA. Maxi blitz antidroga tra il capoluogo pentro e Bojano alle prime luci dell’alba. Diciotto le persone finite nella rete della Squadra Mobile della questura di Isernia che, su coordinamento della procura, ha portato a termine un’articolata attività di indagine denominata ‘Black Drug’, quasi senza precedenti in regione, volta a sgominare il fenomeno dello spaccio di Molise.

Sedici in tutto gli arresti disposti e due le misure alternative emesse, così articolate: 8 ordinanze di custodia cautelare in carcere; 3 ordinanze di arresti domiciliari; un obbligo di dimora e un obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. A questi tredici provvedimenti bisogna aggiungere – come ha spiegato il nuovo dirigente della Squadra Mobile di Isernia, Fabio Capaldo – altri cinque arresti in flagranza, uno dei quali a Bojano, eseguiti tra sabato e la scorsa notte, con il rinvenimento di 145 grammi di marijuana più alcune piantine, 7 grammi di hashish e cinque coltelli a serramanico. Uno dei provvedimento è stato notificato stamani in ospedale: uno degli indagati, sabato sera, alla vista della polizia si è lanciato dal balcone per tentare la fuga. Ma gli agenti stavano cercando altre persone che vivevano nello stesso edificio.

L’operazione, i cui dettagli sono stati illustrati stamani nel corso di una conferenza stampa nei locali della questura di contrada Nunziatella, è stata condotta con l’ausilio della Squadra Mobile di Campobasso, dei reparti Prevenzione Crimine della polizia di Stato di Roma e Pescara, dai Nuclei cinofili antidroga di Napoli, Pescara e Nettuno, nonché da un elicottero del reparto Volo di Napoli.
L’attività, sfociata stamani con le misure cautelari e con 80 perquisizioni domiciliari tra il capoluogo pentro, Roma e Campobasso, è frutto di due anni e mezzo di intenso lavoro: intercettazioni e appostamenti – si parla di 40mila contatti raccolti, studiati e analizzati e di centinaia di conversazioni telefoniche – da cui è emerso come la principale piazza di spaccio fosse Isernia, dove giungevano carichi di droga da Roma e Castelvolturno (Caserta). Sostanze che poi venivano smistate pure a Bojano.

Si ipotizza che venisse movimentato almeno mezzo chilo di stupefacenti a settimana, con circa 70 clienti abituali. Ma gli spacciatori, abili nel proprio ‘mestiere’, riuscivano quasi sempre ad eludere i controlli, scambiando e spostando quasi sempre solo piccole dosi di droga, della quale avrebbero potuto giustificarne il possesso per uso personale. Inoltre, nelle conversazioni facevano riferimenti allo stupefacente utilizzando definizioni del comune linguaggio: dalla birra al cioccolato, fino alla sigaretta. In proposito, il procuratore capo di Isernia, Paolo Albano, ha altresì evidenziato come lo spaccio riguardasse droghe pesanti – prevalentemente eroina, cocaina, cobret e crack – e che la ‘mente’ del traffico, verosimilmente individuata in un fornitore 32enne tra coloro finiti in manette e attivo nella zona di Castelvolturno, potesse avere addirittura collegamenti con la camorra. Di qui la necessità di agire in fretta con un blitz di grosse proporzioni. Ad accordare gli arresti il giudice per le indagini preliminari di Isernia Antonio Ruscito. Gli spacciatori sono ora detenuti tra il carcere pentro di Ponte San Leonardo, quello di Napoli e il penitenziario femminile di Chieti.

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