ISERNIA. Lo sconforto è ai massimi livelli: ad oltre un anno dalla frana generatasi in località Macerone, lungo la Statale 17, nessun intervento per ripristinare la viabilità e arginare lo smottamento è stato compiuto dagli organi preposti. I numerosi tavoli tecnici tenutisi nella prefettura pentra tra i Comuni di Isernia e Forli del Sannio, la Provincia, la Regione, la Soprintendenza e l’Anas hanno portato a un nulla di fatto, nonostante le numerose ipotesi messe sul piatto: troppo onerose o troppo impattanti sull’ambiente e sul paesaggio sottoposto a vincolo dei Beni Culturali. Ed ecco che, in assenza di interventi concreti, i residenti dell’area hanno prima scritto al ministero per le Infrastrutture per un intervento risolutorio sulla questione e poi inscenato, stamani, un sit-in di protesta proprio in prossimità della zona franata. I cittadini hanno lamentato numerosi disagi, sia in termini di mobilità quotidiana che di sicurezza. E’ elevato il pericolo che in situazioni di urgenza medica, ad esempio, la corsa verso il vicino ospedale Veneziale possa essere magari resa impossibile o pericolosa da strade secondarie dissestate e rischio di nevicate. Le istituzioni sono state così tacciate di inerzia. Ma al confronto non si è sottratto il Comune di Isernia. Una delegazione di Palazzo San Francesco – composta dal sindaco Luigi Brasiello, dall’assessore al ramo Roberto Di Baggio e dalla consigliera Giuseppina Melaragno – si è recata sul luogo dello smottamento durante la manifestazione di protesta dei residenti, per raccoglierne lo sfogo ma soprattutto per spiegare quello che l’amministrazione municipale, per quanto di sua competenza, sta facendo per gestire la problematica nell’immediato. Di qui l’annuncio dello stanziamento di risorse regionali per 50mila euro da destinare almeno al recupero e al ripristino delle strade interpoderali che conducono alle frazioni di Castelluccio e Colle Martino e che, allo stato attuale, i cittadini sono costretti a percorrere tra tante difficoltà e dissesti. Fondi che deriverebbero da un accordo tra Regione, Comune e Provincia, sul cui utilizzo l’amministrazione Brasiello ha già deliberato. Non resta che anche l’ente di via Berta decida in tal senso, verosimilmente il prossimo martedì, e i lavori potranno partire. Si tratta sempre di una soluzione tampone, in attesa di un intervento definitivo. Ma sul punto resta il nodo cardine: la strada è statale e, dunque, di competenza Anas; il Comune, di più, non può.
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