Campobasso, clamoroso: Battista sindaco per quattro voti

CAMPOBASSO. Antonio Battista ha vinto. Per un soffio, un minimo. Quattro voti in tutto, su circa 31mila, che gli consentono di diventare sindaco di Campobasso evitando le forche caudine del ballottaggio. La notte più lunga per il candidato sindaco del centrosinistra, Antonio Battista, si era conclusa con l’incertezza più assoluta. Quando era stato scrutinato praticamente il 100 per cento delle schede, la sua vittoria era ancora appesa a un filo. Battista, in barba alla scaramanzia, aveva già festeggiato. Eppure, mancava ancora una sezione, la numero 28, presso la scuola ‘Montini’. Tutto comincia dopo la mezzanotte, quando una serie di contestazioni, pare su circa 500 schede annullate sulle quali sarebbe stato espresso voto disgiunto, hanno provocato il caos in due sezioni in particolare. I presidenti di seggio, pertanto, per evitare ricorsi, decidono di procedere al riconteggio. In molte sezioni arriva la Digos. Ma nella sezione 28 accade quello che non ti aspetti. Il presidente si arrende, i conti non tornano. Si decide così di rinunciare a conteggiare le schede “per cause di forza maggiore”, caso forse unico in Italia. Alle cinque tutta la documentazione viene spedita all’ufficio elettorale del Comune capoluogo per il completamento delle operazioni. Essendo un confronto all’ultimo voto, l’assenza dei dati impedisce di emettere un verdetto certo. Per il risultato definitivo bisognerà attendere la verifica dell’apposita commissione nominata dal tribunale, che sta effettuando lo scrutinio a porte chiuse sulle 612 schede che separano Battista dalla vittoria. Dall’esito delle verifiche sarà possibile scrivere la parola fine su una storia tutta molisana che lascia increduli come non mai. Insomma, dopo oltre 24 ore dallo spoglio, Campobasso ha finalmente un sindaco ufficiale, dopo l’inevitabile citazione in cronaca nazionale. Il capoluogo di regione, tuttavia, non è stato l’unico caso di ‘extra time’: altri quattro comuni non sono stati ancora assegnati per verifiche di una sezione, tuttora in corso. Si tratta di Gragnano (Napoli), Terni e Orvieto (Terni) e Teramo.

Ripeilogando la questione numerica, Battista nelle 55 sezioni ufficiali ha registrato 15.093 voti su un totale di 30.167 voti per i sindaci. In pratica, ha superato l’asticella del 50 per cento più uno di meno di 10 voti. Sommando a queste cifre le oltre 600 schede della sezione della scuola ‘Monitni’, la numero 28, il cui spoglio ufficiale è ripreso in Municipio solo da pochi minuti, il candidato sindaco del centrosinistra avrebbe vinto le elezioni di appena 4 voti. Probabilissimi, a questo punto, i ricorsi del Movimento cinque stelle, che già ieri avevano contestato una serie di schede nulle con voto disgiunto, pare, a proprio favore.

Un’analogia singolare con le Comunali di Isernia dell’anno scorso: Luigi Brasiello, candidato anch’egli del centrosinistra, evitò lo scoglio del doppio turno per 75 voti. Anche l’ex presidente della Camera di commercio pentra, poi, fu tacciato di aver copiato integralmente il programma elettorale, rifacendosi in toto al comune di Camaiore. Si vede che copiare, forse, porta fortuna al centrosinistra.