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Dalla Chierchia a Iafigliola, la giunta Battista secondo i rumors

Alla prima eletta anche la poltrona di vicesindaco. Dentro pure Maio, D’Anchise, De Bernardo e Ambrosio. Presidenza del Consiglio a Colagiovanni, fuori Durante. Sarà vero? Ma soprattutto: basterà a Battista per chiudere il cerchio? 

 

CAMPOBASSO. Il giorno dopo la tanto agognata proclamazione di Antonio Battista, parte il toto giunta. Voci, indiscrezioni, ipotesi su quella che potrebbe essere la nuova squadra di governo a Palazzo San Giorgio ne girano parecchie, giravano già martedì mattina, con lo spoglio non ancora ultimato e il risultato in bilico. Si è parlato tanto in queste ore del presunto veto sugli ex centrodestra, ma dato il loro decisivo contributo alla vittoria del centrosinistra c’è da scommeterci che alla fine di transfughi, in giunta, ne vedremo eccome. Il percorso sarà lungo e per Battista non privo di ostacoli, rivendicazioni e pressioni, ma alla fine un’idea di esecutivo comunale c’è già. Escludendo, per non tradire la richiesta di austerità giunta anche tramite il successo elettorale dei grillini, gli assessori esterni, si prevede una giunta a 6 (né troppo larga né troppo corta) di “interni”, così suddivisa: 2 del Pd e uno a testa tra Idv, Popolari, Udc e Comunisti Italiani, i partiti che hanno ottenuto la migliore performance. Sì alla quota rosa: con Bibiana Chierchia prima eletta e vicesindaco (come ampiamente previsto in campagna elettorale), assessorato importante all’altro re delle preferenze e democratico Pietro Maio. Poi riconoscimenti inevitabili a Sabino Iafigliola e Michele Ambrosio, così come a Maurizio D’Anchise, in rappresentanza di tutta la sinistra radicale. Due incarichi di prestigio, infine, alla seconda forza di coalizione. L’Italia dei Valori dovrebbe infatti piazzare Salvatore Colagiovanni alla presidenza del Consiglio comunale e Francesco De Berardo in giunta. E così sia. Ne viene fuori una squadra abbastanza nuova, che salvaguardia immagine e “peso elettorale” e riduce al minimo la presenza dei cosiddetti transfughi. Ovviamente non tutto sarebbe risolto: resterebbe così fuori un protagonista del calibro di Michele Durante (grande successo per lui alle urne) e lo stesso Pd avrebbe tutta la forza e i numeri per rivendicare un altro posto, magari per la rivelazione Alessandra Salvatore (che allargherebbe la presenza femminile). Ma la coalizione è talmente ampia ed eterogenea che sarà impossibile per Battista chiudere il cerchio senza fare “danni”. 

mikeante

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