HomeNotizieCULTURA & SPETTACOLIlsernia, l'Inner wheel ricorda Dora Melogli Montesoro

lsernia, l’Inner wheel ricorda Dora Melogli Montesoro

ISERNIA. una cerimonia ufficiale per l’apposizione di una lapide in memoria del primo sindaco donna della città di Isernia, Dora Melogli Montesoro. E’ quanto organizzato nel chiostro comunale, lo scorso 30 maggio ,dall’Inner Wheel Club di Isernia, in occasione della visita della presidente internazionale, Gabriella Adami. La presidente internazionale, la governatrice del Distretto 209 Elsa Pollice, la presidente del Club Carla D’Annesse, le socie innerine nonché alcune rappresentanti dell’Inner wheel di Ortona sono state accolte ella sala consiliare dal sindaco Luigi Brasiello. Lì. alla presenza di numerose autorità e dei sindaci che si sono avvicendati nella carica, è stata ripercorsa, sia sotto il profilo umano che professionale, la vita di questa donna di eccezionali virtù, espertissima in lettere latine e greche, professoressa e preside illuminata del liceo classico “Onorato Fascitelli” di Isernia nonché primo sindaco della città negli anni 1963-64, periodo in cui le donne iniziavano appena ad avere un loro spazio nella vita politica (solo nel ’46 voteranno per la prima volta nel nostro Paese). Una donna che ha dedicato tutta la sua vita, con innato senso di umanità, alla scuola, alla cultura e all’impegno politico. La Montesoro, arrivata in Molise per lavoro, lo adotta come propria terra, battendosi per la sua gente e per la sua identità. Sposa di un ricco possidente del luogo, Giuseppe Melogli, e madre di quattro figli, i quali si affermeranno tutti nei rispettivi campi professionali, con la sua cultura, la sua energia e personalità brillante e appassionata, entra nel cuore di quanti hanno lavorato con lei e soprattutto dei suoi alunni, che ancora adesso, a distanza di molti anni, ricordano con affetto e ammirazione la dedizione da lei profusa nella scuola e la passione con cui trasmetteva il suo insegnamento. Il 25 luglio del 1963, diventata primo sindaco donna della storia di Isernia, come tale rimane in carica fino al 21 novembre del 1964, affrontando con estrema decisione tutte le questioni riguardanti la sua città, in particolare i problemi della scuola: istituisce la scuola media ‘Giovanni XXIII’ e realizza la palestra del liceo classico. A lei, sindaco da pochi mesi della città pentra, sarà consegnata la medaglia d’oro al valor civile concessa alla sua città vent’anni dopo il bombardamento che il 10 settembre del 1943 aveva completamente distrutto. La Medaglia d’oro al valor civile viene appuntata dall’onorevole Leone, presidente del Consiglio, sul gonfalone di Isernia, conferita alla città dal Presidente della Repubblica. Dopo la parentesi politica, ritorna a dirigere il liceo fino al suo collocamento a riposo. Si spegne serenamente il 15 novembre 1990, all’età di 85 anni. Riconoscendo il suo grande merito di dedizione alla città, con delibera del 4 febbraio 2004, la Giunta del Comune di Isernia le ha intitolato una strada.

A seguire, sempre nel chiostro di Palazzo San Francesco, il momento più significativo dell’evento, lo scoprimento della lapide commemorativa il cui testo è stato scritto dal professor Giacomo Gargano, docente di latino e greco al liceo classico di Venafro; al termine, il sentito e commosso ringraziamento dei familiari della Montesoro, i figli Vera e Gabriele (quest’ultimo, tra l’altro, ex sindaco della città). 
Plauso della presidente internazionale dell’Inner Wheel all’iniziativa promossa dal Club di Isernia, in linea con il tema presidenziale da le i proposto per l’anno sociale 2013-2014, “We, for women”, attraverso cui si è voluto evidenziare il ruolo sociale che la Montesoro ha ricoperto dimostrando, con la sua garbata autorevolezza, che le donne potevano cambiare le mentalità, educando le giovani generazioni in un mondo in rapida trasformazione.

Un ringraziamento doveroso da parte della presidente del Club, Carla D’Annesse e di tutte le socie, va rivolto oltre che al professor Gargano, autore della scritta sulla lapide commemorativa, anche al giornalista e scrittore Nicola Mastronardi, profondo conoscitore della storia e tradizioni italiane soprattutto delle aree interne, il quale nel corso della conviviale serale ha presentato il suo ultimo lavoro, il romanzo ‘Viteliù. Il nome della Libertà’.

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