HomeSenza categoriaSedie a rotelle inutilizzate e fisioterapisti insufficienti: l’attacco del Pcl

Sedie a rotelle inutilizzate e fisioterapisti insufficienti: l’attacco del Pcl

ISERNIA. Alla ribalta della cronaca locale un nuovo caso di presunta malasanità, ovvero malagestione del servizio sanitario pubblico. A denunciarlo il coordinatore regionale del Partito Comunista dei Lavoratori, Tiziano Di Clemente, che pone all’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni una vicenda incresciosa. Pare giacciano inutilizzate, dal settembre 2013 ,in un capannone di una borgata di Isernia, due costose sedie a rotelle attrezzate, a fronte di anziani che ne avrebbero fatto richiesta alla Asl e ai quali sarebbero state negate. Ma andiamo per gradi. “Lo scorso anno – racconta Di Clemente – era stata ottenuta dalla Azienda Sanitaria Locale di Isernia, come è di diritto, una sedia a rotelle attrezzata, per un’anziana signora disabile che vive in una delle borgate pentre. La sedie consegnata alla donna è però risultata essere inutilizzabile poiché troppo larga per attraversare le porte dell’abitazione. Viene dunque richiesta dal figlio – prosegue l’esponente del Pcl – una carrozzina più stretta, che successivamente viene fornita. Tuttavia, non viene ritirata la prima sedia. Il 12 agosto 2013 purtroppo l’anziana muore: a quel punto le sedie a rotelle attrezzate e inutilizzate diventano due. Il figlio della defunta – secondo la storia riportata dal Pcl – si offre di portarle lui stesso alla Asl, ma dall’azienda rispondono che le avrebbero recuperate loro, salvo non dare però seguito all’impegno”. Dunque le costose sedie sanitarie sarebbero ancora lì. Una storia alla quale Di Clemente aggiunge la testimonianza di altra donna che, mentre si consumava una paradossale situazione, pare continuasse a chiedere alla Asl una sedia a rotelle per la propria madre disabile. Servizio ottenuto solo dopo tempo e a seguito di una rimostranza. Ma ci sarebbe di più. La denuncia del coordinatore del Pcl si spinge pure a segnalare una ulteriore richiesta a lungo inevasa: quella di un fisioterapista, che sembra debba arrivare in Molise da Napoli e che sarebbe l’unica figura professionale a disposizione dell’azienda sanitaria locale. Per Di Clemente si tratta di un vero e proprio “far west”, di un “delitto sociale” che potrebbe peraltro far prefigurare gli estremi di un danno erariale. Quindi la richiesta alle istituzioni regionali. “Pretendiamo che le istanze degli anziani disabili – afferma con forza il leader del Pcl Molise – vengano immediatamente esaudite con l’attivazione delle fisioterapie, e che venga pianificato in tutta la regione tale fabbisogno con la dotazione del personale necessario, sotto un controllo democratico degli utenti”.

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