HomeREGIONERiordino sanità, medici col lutto al braccio

Riordino sanità, medici col lutto al braccio

ISERNIA. Torneranno a portare il lutto al braccio. E sempre per protestare contro un sistema sanitario che, a quanto pare, non funziona. In questo caso, contro i piani attuativi per il riordino del comparto finalizzati al rientro dal deficit, che sentenzierebbero la morte definitiva dei servizi pubblici. Si tratta della gran parte degli operatori dei nosocomi molisani, pronta alla protesta dalla prossima settimana. L’intenzione di proclamare uno stato d’agitazione è emersa nel corso di un incontro, promosso ieri pomeriggio nei locali dell’ex lavatoio di Isernia, dal Comitato ‘Veneziale Bene Comune’. Un’iniziativa cui hanno preso parte numerosi esponenti della sinistra locale; condivisa – sembra – pure da alcuni attivisti del movimento Cinque stelle. Ma, a parlare fra tutti, il primario facente funzioni del Pronto soccorso dell’ospedale del capoluogo pentro, Lucio Pastore, il quale ha stroncato l’attuale Piano sanitario, non lesinando stoccate per il governatore Frattura e la presunta ‘svolta mancata’, e ha poi auspicato un pronto coinvolgimento nella riorganizzazione della rete ospedaliera degli addetti al settore. “Il numero delle strutture pubbliche esistenti in Molise sarebbe sufficiente a far fronte a tutte le esigenze della popolazione – ha detto il medico – E allora per quale motivo fare un ricorso eccessivo ai servizi del privato?”. Dall’interrogativo all’osservazione. “E’ assurdo – ha incalzato Pastore – che in base ai dettami del Piano sanitario di Frattura, praticamente speculare a quello di Basso, in Molise la sanità privata raggiunga una quota pari al 40%. Un incredibile record”. Raggiunto – secondo il primario del Pronto Soccorso del Veneziale – da un presidente che, “scegliendo di agire in continuità con il predecessore”, avrebbe perso “una buona occasione per smantellare quella grande rete clientelare che attraversa la sanità regionale da anni”. Per questo il Comitato si pone sul piede di guerra e, con il sostegno delle associazioni sindacali di categoria e dei simpatizzanti, si dichiara pronto alla protesta, nelle more che la politica fornisca risposte.

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