Clamoroso: Mazzuto aderisce alla Lega Nord

ISERNIA. Il presidente della provincia di Isernia Luigi Mazzuto ha scelto di aderire al progetto della Lega Nord di Matteo Salvini. Lo riporta l’agenzia di stampa ‘Il Velino’. Mazzuto, eletto presidente della provincia con il 65% dei consensi in una coalizione di centrodestra, dopo una fase di approfondimento e confronto con il senatore della Lega Nord Raffaele Volpi – incaricato dal segretario federale di coordinare il progetto politico per il Sud – e con il deputato Angelo Attaguile, ha deciso di proseguire il suo percorso politico diventando soggetto attivo nella proposta della Lega per il Centro Sud. “Mazzuto è persona di qualità – dice Volpi – che ama la sua terra e proprio per questa voglia di rappresentare sempre più e meglio le esigenze e le aspettative di Isernia e del Molise ha scelto di contribuire alla costruzione del nuovo progetto della Lega nel quale, siamo certi, sarà punto di riferimento”.
Probabilmente la decisione potrebbe essere dettata da malumori riconducibili allo scarso sostegno ricevuto dal partito di Forza Italia nell’affrontare la crisi, specie in tema di conti, che attanaglia l’ente di via Berta. La Provincia vanta dei crediti nei confronti del ministero dell’Interno, ma il governo Renzi ancora non sblocca i pagamenti mandando, di fatto, in rosso le casse provinciali. L’amministrazione, ricordiamo, ha presentato ricorso – accolto dal Tribunale di Campobasso – per ottenere le mancate rimesse statali relative al periodo compreso tra il 1999 e il 2004. Tale mancanza ha costretto l’ente a contrarre un mutuo con la Cassa depositi e prestiti per far fronte, tra le altre cose, al pagamento dei dipendenti che – ricordiamo – hanno di recente protestato per il ritardo sullo stipendio di maggio.
Una difficile situazione, dunque, che può aver spinto Mazzuto a schierarsi con il gruppo della Lega Nord, ufficialmente in opposizione alla coalizione di maggioranza e ai partiti, tra cui quello di Forza Italia, che sostengono il progetto di Matteo Renzi seppur senza rappresentanti nell’esecutivo.