Categories: CRONACA

Sant’Angelo Limosano, incendiata l’auto del sindaco: si pensa all’atto intimidatorio

SANT’ANGELO LIMOSANO. Grave gesto intimidatorio nei confronti di William Ciarallo, sindaco di Sant’Angelo Limosano,  piccolo comune della provincia di Campobasso con appena 350 abitanti. Un incendio è stato appiccato la scorsa notte alla sua auto, una Mercedes classe A, parcheggiata sotto l’abitazione del primo cittadino. La vittima si è accorta solo stamattina di quanto accaduto, grazie alla segnalazione di un vicino di casa che, uscito per gettare la spazzatura, ha notato i vetri della vettura completamente anneriti e il parabrezza incrinato. Avvertiti subito dell’accaduto, i carabinieri della locale stazione si sono recati sul posto e hanno accertato il tentativo – fallito – di sfondamento del parabrezza, probabilmente con la punta di una candela rimossa da un’altra vettura. Il lunotto anteriore presentava tuttavia un foro dovuto al forte colpo, utilizzato dai malviventi per introdurre all’interno dell’auto delle dosi di ‘diavolina’, poi incendiate. Il fatto che non sia avvenuta alcuna esplosione, ma solo l’incendio del tettuccio e del sedile, pare sia dovuto alla poca aria presente all’interno del veicolo, visto che l’unica via d’ingresso era infatti il piccolo foro presente sul parabrezza. Per fortuna non ci sono stati danni a persone, ma le conseguenze potevano essere molto più gravi: nei pressi dell’auto era infatti presente un armadietto contatore del metano, dal quale sono alimentate le utenze civili del paese. Nel caso in cui il rogo si fosse propagato, avrebbe potuto causare un’esplosione con conseguenze ben più gravi.
Solo un grande spavento dunque per il sindaco che, contattato telefonicamente, preferisce non rilasciare dichiarazioni sull’accaduto. Alcune indiscrezioni, però, riferiscono di piccoli episodi avvenuti in precedenza, per la precisione durante la recente campagna elettorale. L’auto di Ciarallo, infatti, sarebbe stata ‘rigata’ in più occasioni e, talvolta, fatta trovare con gli penumatici sgonfi. Per il neosindaco – già presidente della Pro Loco del paese – si tratta del primo mandato, ma ciò non toglie che l’incendio doloro sarebbe, secondo i più, riconducibile appunto alla sua attività politica, che in campagna elettorale avrebbe posto l’accento sulla stretta osservanza delle regole e sul rispetto della legalità. Solo ipotesi,al momento, sulle quali le forze dell’ordine avranno il compito di accertare le cause dell’accaduto. Certo è che l’osservanza delle regole e la legalità dovrebbero essere del tutto normali e non dovrebbero certamente scatenare reazioni simili. Ma, a quanto pare, nel piccolo comune potrebbe esserci qualcuno che non la pensa allo stesso modo, arrivando a compiere tali gesti inqualificabili. 

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mikeante

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