CAMPOBASSO–VENAFRO. Ancora un ricorso vinto sul caso della sanità in Molise. E ancora uno stop per i Piani Operativi 2013/2015. Il Tribunale amministrativo regionale ha accolto le richieste del Comitato Santissimo Rosario atte a bloccare il riordino della rete ospedaliera. L’ordinanza dei giudici del Tar è stata depositata nella tarda serata di ieri. E si entrerà nel merito della questione nel corso di un’udienza fissata per il 26 febbraio 2015. Un tempo lungo, nel quale i provvedimenti adottati dal commissario alla sanità Paolo Frattura e dal sub commissario Nicola Rosato resteranno sospesi, con particolare riferimento alle azioni preposte in merito alla riorganizzazione del presidio venafrano. Pertanto, nessun riassetto, al momento, per la Medicina di urgenza e la Chirurgia d’accettazione e d’urgenza presso il nosocomio di Venafro; come anche per le attività del Laboratorio Analisi e per l’istituzione della RSA. Per il collegio giudicante – composto dal presidente Antonio Onorato, dall’estensore Orazio Ciliberti e dal referendario Domenico De Falco – i motivi del ricorso sono attendibili e rappresentano una “riedizione degli atti già impugnati nel 2011, la cui efficacia è stata sospesa con l’ordinanza cautelare n.124 dello stesso Tar”; inoltre, sono soggetti ad una questione di legittimità costituzionale, già sollevata sempre dal tribunale amministrativo. Infine, i giudici hanno ritenuto la “sussistenza dei presupposti della misura cautelare anche sotto il profilo del pregiudizio grave e irreparabile, poiché si tratta di ovviare al pericolo di chiusura dell’ospedale SS Rosario”. Una vittoria, dunque, per la quale si è detto soddisfatto l’avvocato Alfredo Ricci che però – parlando anche a nome del Comitato – ha auspicato un approccio diverso al tema da parte delle istituzioni preposte, onde evitare di vedersi riconosciute le ragioni soltanto rivolgendosi alla magistratura. Ora è ipotizzabile che la struttura commissariale della Regione ricorra al Consiglio di Stato per ottenere la revoca della sospensiva. Ma di certo, per ora, per Frattura e Rosato è una bocciatura totale. Ancora risuonano le parole del subcommisario, che sul ricorso presentanto dal Comitato SS. Rosario per evitare che la ‘mannaia’ Frattura si abbattesse sull’ospedale di Venafro aveva detto: “I comitati civici non hanno titolo ad interferire con decisioni come quelle di cui si sta discutendo. Più si rinvia e più il debito continuerà a crescere. I giudici, infatti, dovrebbero rendersi conto che ritardare le decisioni non fa bene al Molise”. Forse tacere, qualche volta, sarebbe la scelta più saggia.
Francesco Clemente