HomeNotizieCRONACAAssalto all'Aci di Venafro, arrestato rapinatore

Assalto all’Aci di Venafro, arrestato rapinatore

VENAFRO. E’ finito in manette un uomo considerato tra gli autori della rapina a mano armata perpetrata, lo scorso 9 ottobre, ai danni dell’agenzia “ACI” di Via Campania a Venafro. Un assalto violento, nel corso del quale rimase ferito il titolare degli uffici, colpito alla testa con il calcio di una pistola. Dopo mesi di indagini, i carabinieri del Comando provinciale pentro, con il supporto dei colleghi di Capua e Castello di Cisterna, e con il coordinamento del sostituto procuratore della Repubblica di Isernia, la dottoressa Maria Carmela Andricciola, nel contesto di alcune perquisizioni, hanno individuato e arrestato un malvivente ritenuto protagonista dell’illecito: si tratta di un 36enne di Calvi Risorta (Caserta), bloccato nelle ultime ore dagli stessi militari a Vitulazio nel Casertano, dove egli risiede. Il pregiudicato custodiva in auto una pistola tipo revolver clandestina che è stata sottoposta a sequestro. Mentre in casa conservava altre armi, repliche di quelle reali, di cui una simile alla Beretta usata nell’assalto all’Automobil club di Venafro. Il fatto di cronaca – lo si ricorda – si verificò intorno alle 13. Tre malviventi si introdussero nell’ufficio di via Campania; picchiarono il titolare e quindi rubarono denaro per migliaia di euro, 30mila secondo le prime stime. Mentre un componente della banda faceva da palo, altri due si introdussero nei locali Aci; colpirono al capo il responsabile dell’agenzia, poi lo stordirono con una scarica elettrica utilizzando un’apposita arma, simile a quelle in dotazione alla polizia americana; infine lo legarono e lo immobilizzarono con del nastro adesivo. Di qui ripulirono le casse dell’ufficio. A dare l’allarme, la stessa vittima, ma anche una giovane testimone che avrebbe assistito alla scena dalla strada. Il titolare dell’ufficio è stato poi soccorso dai sanitari del 118 e trasportato all’ospedale Santissimo Rosario per le cure del caso. Pare che i malviventi agirono con il volto scoperto e solo parzialmente celato da cappellini con visiera, senza presentare accenti particolarmente riconoscibili. Ed ora un primo risultato è stato ottenuto. Il 36enne è stato trasferito nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, ma le indagini dei carabinieri di Venafro e Isernia proseguono.

 

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