Acqua e rifiuti: a Isernia tasse evase e scarse riscossioni

ISERNIA. Passa con venti voti favorevoli e nove contrari il rendiconto di gestione 2013 del Comune di Isernia. Ieri l’approvazione in Consiglio comunale: ma a pesare sul groppone del sindaco Luigi Brasiello e dei consiglieri di maggioranza sono i rilievi della Corte dei conti sul rendiconto di gestione 2011, contenuti nella deliberazione n. 110 del 12 maggio scorso. Numerose le contestazioni che i giudici contabili della sezione regionale di controllo, presidente il dottor Giovanni Dattola, muovono all’amministrazione comunale. Su tutte, il basso grado di riscossioni, in generale, con particolare riferimento al recupero evasione. “Lo stato degli atti – scrive la Corte dei conti – evidenzia infatti che le riscossioni Ici si attestano al 64, 31 per cento per la competenza; per la Tarsu si registra una totale assenza di riscossioni per la competenza e riscossioni in conto residui pari al 19,51 per cento degli accertamenti. Un basso livello di riscossioni sugli accertamenti viene riscontrato anche per le sanzioni per violazione al Codice della strada (32,39 per cento) e per il servizio idrico integrato (8,42 per cento)”. Ancora i giudici di Campobasso: “Non migliore risulta la situazione per quanto riguarda il recupero dell’evasione, atteso che la riscossione si attesta sul 5,94 per cento (accertamenti per euro 1.403.651,21 e riscossioni per euro 83.240,40) e, addirittura, assente per la Tarsu a fronte di accertamenti per euro 301.131,00”. Significativo anche il superamento del limite per le spese di personale per quasi 45mila euro, per le quali è stata interessata la Procura della Corte dei conti per sospetto danno erariale. Inoltre, le entrate totali sono risultate di molto inferiori rispetto alle previsioni (circa 14 milioni di euro in meno). L’amministrazione si è dichiarata, giustamente, estranea all’approvazione del rendiconto 2011, essendo entrata in carica nel maggio 2013. Una delle sue prime attività, infatti, è stata quella dell’esame dei flussi di cassa, che evidenziano un costante calo nel periodo 2011-2013. Durante l’assise, inoltre, il dirigente del settore Finanze Antonello Incani ha sottolineato come, per il 2013, siano stati rispettati sia i vincoli di bilancio che quelli riguardanti le spese per il personale. Quanto all’avanzo di amministrazione, esiste un parere del segretario generale Franca Colella in base al quale l’intero ammontare, pari a oltre 9 milioni di euro, andrebbe interamente vincolato. Una parte, pari a 4,5 milioni, era già vincolata in precedenza: la restante, invece, sarà tale per motivi prudenziali, anche in relazione all’esito del concordato con Esattorie. Ciò che emerge, senza dubbio alcuno, è la necessità di invertire la rotta: riscossioni puntuali ed entrate certe o saranno dolori, come dimostra il dato, evidenziato da Brasiello, del dimezzamento di cassa dal 2009 al 2012. Da 18 milioni di euro a otto milioni di euro.