CAMPOBASSO-ISERNIA. Se l’assise di Palazzo Moffa, di scena ieri e incentrata sul tema autostrada, si è conclusa con un nulla di fatto, nella confusione imperante tra le parti politiche, i detrattori della grande opera viaria hanno mostrato di avere le idee chiare. Per loro – parliamo dell’architetto Franco Valente, di Carmine Mastropaolo della UilTrasporti, di Alfonso Mainelli della Falco, di Antonio Ruggeri de Il Bene Comune e di Mariassunta Libertucci di Legambiente – l’autostrada non rappresenta una priorità per il Molise. La Libertucci, in particolare, ha definito il progetto “faraonico e fantomatico”, in primis perché “da un punto di vista ambientale costituirebbe uno stupro al paesaggio” ma soprattutto, e questa sarebbe una circostanza fortunata, “il progetto esisterebbe sulla carta e nell’immaginario collettivo, tuttavia di concreto c’è poco”. L’esponente di Legambiente ha poi approfondito le sue ragioni: “La costruzione dell’autostrada, che per natura è a pedaggio, implicherebbe necessariamente ed obbligatoriamente la previsione di una viabilità alternativa, pertanto l’impatto sarebbe doppio”. A farle da eco l’architetto Valente. “Devono essere messe prima in sicurezza le fondovalli esistenti – ha tuonato il professionista venafrano – e solo successivamente si può pensare a realizzare lo scambiatore, che in questo caso è l’autostrada, dall’Adriatico al Tirreno. Ma il progetto attualmente in discussione è sbagliato – ha proseguito piccato Valente – in quanto non ha ottenuto i pareri positivi della Sprintendenza e quello Ambientale, inoltre, per questioni geologiche, il tratto tra Bojano e Termoli non potrà affatto vedere la luce. Per non parlare dei costi. L’infrastruttura dovrà essere realizzata per metà con fondi statali e per l’altra metà con fondi privati. Questi ultimi farebbero un investimento di 600milioni di euro, per poi recuperare i soldi in trent’anni attraverso il pedaggio. È una follia. Un progetto ben più serio – ha concluso l’architetto – è quello della costruzione di un’arteria tra Mignano Montelungo e Vasto. Ma si tratterebbe di una strada a scorrimento veloce, che integri e non sostituisca le fondovalli, non già l’inutile autostrada”.
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