Falsi ciechi guidavano e leggevano: carpiti oltre 100mila euro di invalidità

ISERNIA. Ufficialmente erano affetti da cecità e riscuotevano dall’Inps la pensione di invalidità e l’indennità di accompagnamento. Incredibilmente però sono stati ripresi mentre guidavano la macchina, leggevano e passeggiavano per strada senza aiuto. Erano quindi, semplicemente, tre truffatori. Due uomini di 76 e 68 anni e una donna di 51 anni, tutti residenti nell’hinterland isernino, sono stati denunciati per truffa aggravata e continuata ai danni dello Stato. Due di essi fingevano di essere ciechi parziali dal 207, percependo la cosiddetta indennità speciale. La donna, tra l’altro, riscuote indebitamente due indennità, una a carattere regionale, l’altra nazionale. Uno, invece, aveva attestato una cecità totale dal 2009, con conseguente indennità di accompagnamento. Come spiegato stamani in conferenza stampa dal comandante provinciale Davide Milano, dal comandante della Compagnia di Isernia Matteo Branchinelli e dal comandante del Nucleo Operativo e Radiomobile Domenico Signa, le indagini, iniziate a fine 2013, sono scattate a seguito di un normale controllo alla circolazione stradale durante il quale uno dei tre presunti invalidi era stato fermato a bordo della sua auto decappottabile. I militari, in quell’occasione, avevano infatti notato il particolare nervosismo dell’uomo. Da lì, sotto la direzione della procura della Repubblica di Isernia, coordinata dal procuratore capo Paolo Albano, sono scaturite ulteriori attività investigative, estese poi agli altri due soggetti, culminate con l’avviso di conclusione delle indagini preliminari e l’acquisizione di decine di documenti e certificazioni presso l’Asrem e l’inps del capoluogo pentro. I militari dell’Arma, nello specifico, hanno verificato gli spostamenti dei tre, riprendendoli e fotografandoli mentre svolgevano le loro attività quotidiane. E così si è scoperto che uno dei due uomini guidava la propria autovettura sportiva, mentre l’altro lamentava ai carabinieri, fintisi promotori di una nota pay-tv, il fatto che la zona ove risiede non avesse una sufficiente copertura di segnale, impedendogli in alcune giornate di seguire gli eventi sportivi di suo interesse. Un autogoal che non ha fatto altro che avvalorare i sospetti dei militari. La donna, invece, è stata poi avvistata mentre ritornava con in mano una cesta piena di more e lamponi raccolti precedentemente nei boschi vicini alla propria abitazione. Per lei, nessun problema a salire le scale o, nientemeno, a leggere la corrispondenza. L’indagine, durata circa sei mesi, ha consentito di accertare che i tre, in questi anni, hanno indebitamente percepito dall’Inps, complessivamente, più di 100mila euro.