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Comune, la super segretaria spiega il riordino: “Una rivoluzione culturale”

di Pasquale Bartolomeo

ISERNIA. Un’operazione chiarezza, volta a far sì che Isernia “accetti la sfida del cambiamento dopo 15 anni di immobilismo”. Questa, in sintesi, la ratio che ha mosso il segretario generale del Comune di Isernia, Franca Colella, a prevedere una riorganizzazione della macchina amministrativa che, di fatto, rivolterà come un calzino la gestione degli uffici di Palazzo San Francesco. La dottoressa Colella, che sarà anche reggente ad interim del II settore municipale, presidente del Nucleo di Valutazione e responsabile del Piano anti-corruzione, rilascia una serie di precisazioni al riguardo, a cominciare dal presunto accentramento di poteri nelle sue mani.

“Nulla del genere – dichiara il segretario generale – Le funzioni vanno attribuite per legge e, d’intesa con l’amministrazione, stiamo cercando di farlo al meglio. Per svolgere tali funzioni occorre riorganizzare gli uffici. Ma i dirigenti in forze al Comune di Isernia, com’è noto, scarseggiano. Al momento, siamo solo io e il dottor Antonello Incani. Anche se non è da escludere che si possa procedere a un nuovo concorso per le figure apicali. Dipende dal decreto legge 90/2014, che introduce disposizioni finalizzate alla semplificazione e alla trasparenza amministrativa. In vigore dal 25 giugno, è stato convertito pochi giorni fa in legge. Toccherà studiare le eventuali modifiche normative introdotte. Se le percentuali di spesa in materia di assunzioni sono state cambiate, nulla vieta che si possano assumere nuovi dirigenti“.

Oltre a negare il cumulo degli incarichi, la Colella ci tiene a far sapere che non c’è “assolutamente alcun cumulo di stipendi. Il trattamento economico dei segretari è previsto dalla legge e dai contratti nazionali. La reggenza ad interim non determina affatto il cumulo con uno stipendio da dirigente. Per enti di certe dimensioni, semplicemente, sono previste da contratto eventuali maggiorazioni a seconda dei compiti assegnati”.

Ma è sulla ratio della nuova architettura istituzionale che il segretario generale ci tiene, più di ogni altra cosa, a far capire il suo intento. “Lo scopo del riordino – spiega la Colella – è quello di disciplinare con precisione funzioni e servizi, attribuendo a ogni ufficio il proprio compito. Si tratta di una rivoluzione culturale: fino ad oggi, il Comune di Isernia era privo dell’organigramma, con conseguente confusione e disservizi per il cittadino. E mancava del Piano anti corruzione, un atto importantissimo, che io ho preparato nell’arco di tre mesi. Tale documento stabilisce la rotazione del personale: non a caso, per fare un esempio, tra il I e il II settore comunale c’è l’obbligo di sostituzione dei dirigenti. La nostra, pertanto, è un’operazione chiarezza, imposta tra l’altro dalla legge. I provvedimenti di finanza pubblica, che in un anno cambiano, in media, ogni sei mesi, prevedono nuovi vincoli e nuovi assetti. Dopo 15 anni in cui il Comune, da questo punto di vista, era fermo, ora si cambia. Ovviamente, quanto previsto è una base su cui costruire: una volta l’anno si potrà verificare l’effettivo funzionamento delle strutture e, in caso di problemi, cambiare. La riorganizzazione però, si badi, entrerà in vigore solo quando i 160 dipendenti comunali saranno riallocati, ovvero diverrà esecutiva quando la Giunta distribuirà il personale in relazione alla funzioni“.

Una battuta è riservata, inevitabilmente, al Nucleo di valutazione. “Non è ancora operativo – sostiene la Colella – poiché l’Organismo indipendente di valutazione (nominato dal commissario prefettizio Annunziato Vardè nella persona del dottor Elio Partipilo, nomina poi risultata illegittima poiché il consulente non risultava in possesso dei requisiti relativi all’età e all’esclusività dell’incarico, come attestato nel dicembre 2012 dalla Civit, la Commissione indipendente per la valutazione, la trasparenza e l’integrità delle amministrazioni pubbliche, ndr) a mio avviso dovrà andare a scadenza naturale. Solo allora si potrà procedere alla nomina del presidente, che potrà eventualmente essere anche un altro soggetto diverso dal segretario generale. A tal proposito, toccherà stilare un regolamento di dettaglio, che al momento manca”.

Quanto invece al settore denominato ‘segretariato generale‘, la Colella taglia corto: “Svolge semplicemente funzioni che prima erano di competenza del settore Affari Generali, che è stato spacchettato”.

Ma a capo della Colella, come succitato, c’è anche l’interim del II settore, ‘Programmazione per lo sviluppo del territorio e gestione servizi al cittadino e alle imprese’. “E’ vero che in esso ricade una miscellanea di funzioni – ammette il segretario – ma la ratio è quella di reperire fondi europei per progetti immateriali, come quelli a tema culturale e sociale, visto che quelli infrastrutturali sembrano essere meno finanziabili rispetto a un tempo. Per questo abbiamo pensato a un simile accorpamento. Ma se non si andrà nella giusta direzione, ripeto, si modificherà l’assetto strada facendo. Anche in considerazione che l’architetto Agapito Di Lonardo è in malattia da circa un anno e che il III settore va attribuito al più presto da parte del sindaco. Ci tengo a dire subito che non ho alcuna ambizione, al riguardo. Ma, ribadisco, in Comune al momento ci siamo io e Incani, come dirigenti”.

Ultimo cenno alla questione del servizio di segreteria, alle dirette dipendenze del sindaco, che verrebbe a frapporsi tra il primo cittadino e l’ufficio stampa, in contrasto con l’articolo 9, comma 3 della legge 150 del 2000 -‘Disciplina delle attività di informazione e di comunicazione delle pubbliche amministrazioni’, che stabilisce come il coordinatore dell’ufficio stampa debba operare sulla base delle direttive impartite dall’organo di vertice dell’amministrazione. “Il sindaco, in qualità di ‘centro di responsabilità’, deve organizzare chi fa cosa. La decisione sulla gestione dei rapporti con l’ufficio stampa spetta a lui, ovviamente nel rispetto delle normative. A mio avviso, non cambierà nulla rispetto all’attuale situazione, visto che le unità organizzative del servizio di segreteria – conclude la Colella – sono poste alle dirette competenze del sindaco”.

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