Torna la notte bianca dopo anni di buio. E’ il rinascimento campobassano?

 

 

CAMPOBASSO. Un ritorno alla normalità? O più semplicemente una rinnovata voglia di “riaccendere” una città per troppi anni sottomessa all’inevitabile austerità? Un’austerità sacrosanta per i conti del Comune ma che purtroppo ha toccato pure ambiti dove l’aritmetica conta poco e dove invece servivano coraggio, entusiasmo, carisma, intraprendenza e personalità. Perché la politica non è fatta di soli numeri. L’amministrazione Di Bartolomeo ha pagato a caro prezzo (e ciò ha di fatto contribuito all’isolamento elettorale dell’ormai ex sindaco) questo attegiamento provinciale e rinunciatario. Il vittimismo dei soldi che mancano pure per un gelato ha oscurato anche meriti innegabili (vedi la gestione finanziaria dell’ente rigorosa e virtuosa), così come la tendenza a ridimensionare (senza risparmiarci epurazioni in pieno stile sovietico) tutti quegli uomini dell’allora maggioranza (il caso Cefaratti è emblematico) colpevoli di voler andare oltre l’ordinaria amministrazione e di voler dare davvero un volto nuovo al capoluogo. Adesso tocca ad Antonio Battista, con la sua squadra piena di ex del centrodestra e con una maggioranza colma di contraddizioni, provare a rilanciare l’immagine di Campobasso. La sua prima mossa a livello comunicativo è di sicuro vincente, ovvero l’annuncio stamane in conferenza stampa del grande ritorno a fine estate della notte bianca. Difficile capire ora se si tratterà di un evento importante o solo di una rimpatriata che porterà pochi benifici all’economia locale e alla voglia di riscatto di tutti quei campobassani stufi di vivere in una città priva di iniziative culturali e sociali. Ma l’annuncio basta e avanza per lanciare un segnale di speranza che a lungo andare (ora è presto per dirlo) potrà significare rinascita. Certo, visti i precedenti, all’attuale primo cittadino non servirà tutto sommato un’impresa, basterà giusto un po’ di buon senso per non far rimpiangere il recente passato.

Jones