HomeSenza categoriaFalsità ideologica: condannata dipendente del Comune di Isernia

Falsità ideologica: condannata dipendente del Comune di Isernia

ISERNIA. Un anno di reclusione (seppur con pena sospesa e non menzione) oltre al pagamento delle spese processuali, delle spese di costituzione delle parti civili e al risarcimento dei danni in favore di queste ultime. E’ la condanna inflitta, in primo grado, dal tribunale di Isernia nei confronti di un funzionario dell’ente comunale pentro accusata, e dal giudice ritenuta colpevole, di falsità ideologica in atti pubblici, così come previsto dall’art. 479 del Codice penale. La donna, nella sua qualità di dipendente del Comune di Isernia, infatti, ha attestato falsamente come autentiche e apposte in sua presenza alcune firme di ipotetici fidejussori, ben quattro, che comparivano su un atto di fidejussione del 2007 (e anche sui suoi allegati) indirizzato ad una banca di Milano, del valore di alcune centinaia di migliaia di euro, a garanzia di alcune obbligazioni assunte da una associazione sportiva isernina. La vicenda processuale è nata nel momento in cui due dei presunti fidejussori si sono visti notificare un atto di ingiunzione dalla banca milanese con il quale l’istituto chiedeva l’immediato pagamento di alcune rate (per un totale di circa 25 mila euro) del prestito concesso all’associazione sportiva, non onorate da quest’ultima. Essendo i due completamente all’oscuro di tutta la vicenda, assistiti dai legali di fiducia si sono rivolti sia alla magistratura civile di Milano competente, sia a quella penale di Isernia, presentando querela di falso e cominciando un lungo “doppio” iter processuale, con diverse udienze anche nel capoluogo lombardo e due perizie calligrafiche (una a Campobasso ed una vicino Bergamo) per il disconoscimento delle firme riportate sulla fidejussione, vedendo alla fine riconosciute, in entrambi i procedimenti, le loro ragioni e la loro completa estraneità alla vicenda. E, soprattutto, come false e mai apposte le firme a loro attribuite, e autenticate, invece, come vere dalla dipendente.

Camillo Pizzi

 

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