HomeSenza categoriaProvinciali, Di Sandro snobba Patriciello che attacca: "Andava escluso Di Giacomo"

Provinciali, Di Sandro snobba Patriciello che attacca: “Andava escluso Di Giacomo”

VENAFRO. Con suo cognato – dice – non c’entra nulla. Aldo Patriciello, europarlamentare di Forza Italia, da suo cognato Vincenzo Cotugno, consigliere regionale di Rialzati Molise, “è cosa ben diversa”.
Lo afferma l’eurodeputato in persona, intervistato dai microfoni di ‘Teleregione’ dopo l’iniziativa dell’ex assessore regionale Filoteo Di Sandro, che in qualità di coordinatore regionale di Fratelli d’Italia ha convocato per lunedì prossimo a Isernia sindaci, amministratori e referenti politici di centrodestra, al fine di discutere una strategia comune che porti a un candidato unico della coalizione per la presidenza della Provincia. Un’iniziativa, quella di Di Sandro, che ha visto estendere la partecipazione anche al presidente uscente Luigi Mazzuto, ex coordinatore provinciale del Pdl e oggi referente regionale della Lega Nord; all’ex governatore del Molise Michele Iorio; e al senatore del Nuovo Centrodestra Ulisse Di Giacomo, già coordinatore regionale del Pdl. A tutti, insomma, ma non a Patriciello, considerato “ambiguo” per il suo atteggiamento a livello nazionale (nel centrodestra) rispetto a quello regionale (sostenitore del governo Frattura e del centrosinistra tramite il movimento Rialzati Molise, fondato dall’altro cognato Mario Pietracupa). Ma è proprio qui che Patriciello non ci sta: lui, dice a ‘Teleregione’, è stato legittimato dal popolo alle Europee dello scorso 25 maggio. Dunque, forte di ben 113mila preferenze ottenute nel collegio Sud, aveva pieno diritto a essere convocato come esponente di spicco di Forza Italia. Anzi: secondo l’europarlamentare – che tuttavia si dice intenzionato a non fare polemica con Di Sandro – se proprio bisognava escludere qualcuno, forse bisognava farlo con Ulisse Di Giacomo. Il motivo: il sostegno del senatore – eletto nelle file di Forza Italia ma passato poi con il Ncd di Angelino Alfano – al governo Renzi, che sta tentando di cancellare l’autonomia del Molise. Parole che, di sicuro, provocheranno la reazione del senatore.
Ma, soprattutto, parole che inducono a far riflettere: perché Di Giacomo sarebbe da non invitare, rispetto a chi, come Patriciello, dal 2013 pratica con maestria la politica del doppio forno, barcamenandosi agevolmente tra centrodestra e centrosinistra? La risposta la fornisce l’eurodeputato in persona: “Rialzati Molise è sorto in un momento particolare della politica molisana ed è rappresentat6o degnamente in Consiglio regionale da Vincenzo Cotugno, mio cognato, che è cosa ben diversa da me”. Se lo dice lui…
Ma a livello nazionale che ne pensano? Chi rappresenta cosa e per conto di chi? 

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