Provincia, Pd spaccato sul candidato presidente

ISERNIA. Centrosinistra in subbuglio per la scelta del presidente della Provincia di Isernia. La coalizione, tutt’altro che inossidabile quando si tratta di candidature, si trova ancora divisa, al proprio interno, a causa delle lotte intestine al Pd e dalla dicotomia tra renziani e cuperliani. Se nella prima corrente, com’è noto, spiccano il presidente della Regione Paolo Frattura e il segretario regionale Micaela Fanelli, della seconda fanno parte l’onorevole Danilo Leva e l’assessore regionale Massimiliano Scarabeo. Proprio questi ultimi, secondo indiscrezioni, avrebbero visto di buon occhio il sindaco Antonio Monaco quale successore di Luigi Mazzuto in via Berta. Ma la Fanelli, nonostante delle vicende di Isernia, personalmente, si occupi molto poco, avrebbe stavolta suggerito, in prima persona, invece il nome di Luigi Brasiello. Con il primo cittadino pentro che da tempo si è dettodisponibile per il ruolo di presidente della Provincia. Se questi fosse davvero candidato, in virtù del meccanismo del voto ponderato alla base delle elezioni degli organismi di secondo livello quali le Province, riuscire a comprometterne la vittoria sarebbe impresa pressoché impossibile per chiunque. Motivo per cui Monaco – che aveva incassato il lasciapassare del sindaco di Venafro Antonio Sorbo, pronto a fare un passo indietro in favore di una candidatura di un territorio ai margini come quello altomolisano – nonostante la Fanelli, su Facebook, predichi trasparenza nelle decisioni e ascolto dei territori ai fini di una scelta condivisa, rompe gli indugi e attacca il segretario regionale Dem. A suo avviso, nel Pd predominano accordi sotterranei e manovre calate dall’alto. Insomma, malgrado i proclami, nel Partito democratico sarebbe stato tutto già deciso per la presidenza di via Berta.
“Stiamo lavorando per definire la nuova guida della Provincia – scriveva la Fanelli sul proprio profilo Facebook – per le elezioni di secondo livello che si terranno in ottobre a seguito della riforma Delrio. Lo stiamo facendo attraverso il metodo dell’ascolto dei territori – le amministrazioni interessate – da un lato, e la trasparente discussione in seno al partito e con gli altri partiti del centro-sinistra, dall’altro. Per la viabilità, le scuole, la programmazione di area vasta (in particolare per le aree interne e montane) e le competenze che su base territoriale la Regione Molise sta ridefinendo proprio in questo periodo. Emergono delle convergenze utili da parte di amministratori di qualità. Adesso l’obiettivo deve essere quello del massimo allargamento e della massima condivisione”.
A stretto giro è pervenuta la replica del sindaco di Capracotta: “Micaela, mi spiace, ma a me risultano cose un poco diverse. Circolano voci su presunti accordi tra due o tre persone, amministratori di enti locali della provincia di Isernia, che avrebbero stipulato un accordo e programmato una spartizione di poltrone su chi sarà il presidente, chi sarà il vice presidente e chi avrà due o più consiglieri, alla faccia della democrazia e della reale rappresentanza territoriale. Ad insaputa, in alcuni casi, degli stessi consiglieri di maggioranza. Costoro non proferiscono parola sui problemi della nostra Provincia che sta morendo. Chiusura di ospedali, viabilità fatiscente, taglio ai trasporti, chiusura di enti e istituzioni pubbliche, colpo mortale alle strutture giudiziarie regionali, sistema scolastico al collasso, apparato industriale in profonda crisi, complessità finanziarie dell’ente, difficoltà a programmare un minimo di attività futura. I due o tre finora non hanno avanzato uno straccio di idea su come portare avanti le più elementari competenze che ancora ricadono sulla Provincia, sui carrozzoni del passato e sulle partecipate provinciali. I tre hanno dallo loro parte una legge sbagliata. E adesso ambiscono a occupare un posto al sole, per loro stessi o per altri, grazie a una ponderazione sconsiderata e fuori da ogni logica democratica”.
Ma a chi si riferisce Monaco? Nomi non ne fa, ma secondo indiscrezioni, avrebbe puntato il dito contro i sindaci di due tra i principali comuni altomolisani, spesso visti in compagnia di un autorevole rappresentante del Pd al Palazzo San Francesco. Il terzetto, a quanto si dice, starebbe lavorando per puntare alla elezione plebiscitaria di Brasiello, che tuttavia attende ancora l’investitura ufficiale da parte del Pd – cui non è mai stato iscritto – e della coalizione di centrosinistra. Se il placet arrivasse solo dai renziani, tuttavia, il partito andrebbe incontro di nuovo a una spaccatura, dopo quella di primavera per la segreteria regionale. Ecco perché la soluzione più indolore sarebbe quella di convincere Monaco a fare un passo indietro e a far passare Brasiello come il candidato condiviso e gradito a tutti, Leva e Scarabeo compresi. Ma un’eventuale ascesa del sindaco di Isernia a livello politico, anche in chiave future candidature, converrebbe davvero a Leva e a Scarabeo? Ecco perché la quadratura del cerchio ancora non si trova. E il centrosinistra, per la Provincia di Isernia, rischia di andare con (almeno) due candidati. Ma con Brasiello comunque favorito dal voto ponderato.