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Tasse sulla casa, Isernia meno cara di Campobasso

ISERNIA. Nonostante il bilancio non permetta, l’amministrazione comunale evita la stangata per tutti. Sulle tasse sulla casa, infatti, la Giunta Brasiello sceglie di adottare una soluzione definita “la più indolore possibile”, andando a chiedere un maggior esborso ai contribuenti con maggiori rendite catastali e, dunque, almeno in teoria, più abbienti.

Stamani i dettagli in una conferenza stampa presso il Municipio pentro, alla presenza del primo cittadino, della consigliera di ‘Isernia di tutti’ Fabia Onorato e del dirigente del settore Finanze, Antonello Incani. E proprio la Onorato rappresenta la prima novità di giornata, con Brasiello che annuncia come, a giorni, le sarà conferita la delega (da semplice consigliere) a Bilancio e Finanze. Una bella gatta da pelare senza dubbio, ma che comunque gratifica la Onorato di un incarico di grande prestigio e responsabilità. Presente, in blocco, anche l’opposizione di centrodestra, che ha lamentato di non essere stata sufficientemente coinvolta nelle scelte anche se, come precisato dal sindaco, in commissione Bilancio la proposta dell’amministrazione è stata discussa e bocciata dalla stessa minoranza.

Ma entriamo nello specifico delle scelte adottate in materia di Tasi, la tassa sui servizi indivisibili che dev’essere pagata da tutti i proprietari di prima casa per la manutenzione strade, l’illuminazione e il verde pubblico, i trasporti, ecc.
“Abbiamo dovuto fare, come tutti i Comuni d’Italia, imposizione sul territorio – ha esordito Brasiello – a causa dei tagli al fondo di solidarietà nei confronti degli enti locali. Per questo, mentre a Campobasso è stata adottata l’aliquota massima ‘secca’, per tutti, noi abbiamo preferito tenere conto delle difficoltà e criticità di quanti hanno redditi più bassi. Abbiamo preso come parametro di riferimento le rendite catastali. Allo scopo, abbiamo sì adottato – a causa dei problemi di bilancio che comunque abbiamo riscontrato – l’aliquota massima, pari al 2.5 per mille. Aggiungendo, però, un’addizionale previsto dalla legge dello 0.8 per mille, che consente tuttavia di applicare le detrazioni“. In soldoni, chi ha una rendita catastale fino a 600 euro, beneficerà di una detrazione di 70 euro fissi. Confrontando con Campobasso che ha applicato il 2.5 per mille senza detrazione (VEDI TABELLE), i meno abbienti risparmiano anche fino al 50 per cento. Dunque, applicando il 3.3 per mille con detrazioni si paga meno che col 2.5 per mille senza detrazione.

Man mano che la rendita catastale aumenta, ovviamente, si pagherà di più. Per chi ha infine rendite superiori ai 600 euro, non si applicherà la detrazione. Due le rate previste per i pagamenti: la prima il 16 ottobre prossimo, la seconda il 16 dicembre.

E per l’Imu sulla seconda casa? Come spiegato da Incani, a l’aliquota era fissata al massimo, ovvero al 10.6 per mille. Il Comune ha scelto di fissare tale tariffa all’8.6 per mille. Ad essa, tuttavia, va aggiunta una Tasi del 2 per mille che – in caso di abitazione data in fitto – verrà spalmata tra proprietari (80 per cento) e inquilini (20 per cento).
“Si tratta di provvedimenti provvisori – ha spiegato la consigliera Onorato – Una volta ampliata la base imponibile, dall’anno prossimo, potremo pensare di ritoccare le aliquote verso il basso. Per farlo, praticheremo una rigorosa spending review e, soprattutto, una dura lotta all’evasione fiscale“. Ci sono tributi infatti – l’Imu, la tassa sui rifiuti ma anche i passi carrabili – evasi da troppo tempo da una larga fetta di isernini.

La proposta è stata approvata in Consiglio comunale con l’astensione delle minoranze. Ora l’amministrazione provvederà a mettere sul sito web del Comune una dettagliata informativa al riguardo. Il gettito stimato sulla Tasi è pari a 2 milioni e 950 mila euro, e servirà a coprire una quota parte di circa il 44 per cento delle spese sostenute dal Comune per i servizi indivisibili, pari a oltre 6.6 milioni di euro.

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