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Frattura replica alla Gazzetta del Molise: notizie false, dovrebbe chiedere scusa ai lettori

 

 

CAMPOBASSO. Subito una premessa: questa replica non è destinata solo a chi da tempo sfodera su fogli di stampo “satirico” notizie calunniose e diffamatorie, senza peraltro – e questo probabilmente è stato un grosso errore da parte nostra – ricevere puntuale smentita, querela o quanto previsto dalla legge. Questa replica la intendiamo principalmente come esercizio di trasparenza e correttezza, dovere etico e politico, nei confronti dei cittadini molisani, gli unici cui si debbano chiarimenti anche di fronte a informazioni faziose, false, infondate.
Resta fermo l’assunto, al di là delle diverse scuole di pensiero, che le informazioni false, non rispondendo esse alla verità, dovrebbero essere ignorate: lo abbiamo fatto tutti i giorni dal primo giorno di mandato alla Presidenza della Regione, in realtà anche prima, in campagna elettorale, durante la quale il fango gettato sulla mia persona non è stato di poco conto senza però risultare mai convincente, vista la scelta degli elettori.
Oggi cambiamo registro. Oggi uno strappo alla regola in merito all’articolo pubblicato dalla Gazzetta del Molise, il “giornale satirico” di cui sopra, sul numero di ieri, mercoledì 10 settembre 2014, intitolato “Frattura premia con 80 mila euro l’ex segretaria del giudice che annullò le elezioni”. Com’è facilmente verificabile dai documenti ufficiali, la sentenza 224/2012, il collegio giudicante del Tribunale amministrativo regionale del Molise che ha decretato l’annullamento delle elezioni regionali del 2011 era composto dal presidente Goffredo Zaccardi, dal giudice consigliere Luca Monteferrante e da Massimiliano Balloriani consigliere ed estensore. Non da altri magistrati di cui nessuno ha conoscenza diretta e personale. Non a caso oggi lo stesso giornale con una sicumera che sfiora l’arroganza, come se i lettori dovessero bersi tutto ciò che si scrive, modifica il tiro e dice che “dopo un’approfondita ricerca” il dottor Orazio Ciliberti non era membro del collegio. Le ricerche, da quello che posso immaginare sul prezioso compito che svolge la stampa, si fanno prima di pubblicare gli articoli, non dopo. Per carità, gli errori scappano anche ai più rigorosi e il giorno dopo si chiede scusa: ai lettori, mica ad altri. Ma di scuse sul foglio satirico non se ne vedono, ovviamente.
Si leggono paradossalmente inauditi insulti a tutti i cronisti molisani, quelli che dicono altro magari rifacendosi a cronache reali, per non aver ripreso e sviluppato il millantato scoop su commistioni improbabili tra potere esecutivo e giudiziario. Un attacco che lede la professionalità, la serietà, l’impegno, la correttezza che non è compiacenza, di tutti i giornalisti che con il coraggio della firma ci raccontano quello che accade attorno a noi e non ci pare che incensino i potenti di turno, visti i titoli che contro la politica regionale abbondano ogni giorno sulla maggior parte delle testate locali.
Quanto all’affidamento dell’incarico nel Nucleo di valutazione, affidamento seguito da una regolare e qualificata commissione, alla candidata munita dei titoli e requisiti previsti dalla legge, siamo, come per ogni altra nostra scelta, non solo politica, ma anche personale, con la coscienza a posto. Solo per inciso, così da spazzare via tutte le maldestre congetture avanzate su intrecci di ruoli e interessi, il Nucleo di valutazione non produce atti che possono essere impugnati davanti al Tar. La trasparenza amministrativa accompagna ogni nostro atto. Comprese le indiscrezioni rivelate dalla “satira” su eventuali revoche in autotutela

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