ISERNIA. Oltre 50 milioni di euro di danni. Una richiesta di maxi risarcimento danni che sarebbe già in fase di elaborazione, al vaglio dei legali di fiducia. Antonio Bianchi, ex patron di Ittierre, imbraccia metaforicamente il fucile e punta dritto nel mirino la triade di commissari governativi Stanislao Chimenti, Andrea Ciccoli e Roberto Spada, nei confronti dei quali starebbe preparando un atto di citazione dalla portata deflagrante.
Secondo fonti a lui vicine, l’imprenditore comasco mirerebbe a dimostrare come l’azienda rilevata dall’amministrazione straordinaria, in pratica, non valesse un quattrino, visto come sono andate le cose nel giro di due anni. In sostanza, Bianchi avrebbe fatto tutt’altro che un ottimo affare. Un errore madornale, a sentir lui provocato da aspettative e prospettive rivelatesi assolutamente fallaci. Un esempio concreto: Bianchi ereditò un’azienda che vantava circa 50 milioni di euro di crediti, ma le controparti si sono mostrate, nel tempo, quasi tutte non in grado di pagare. Ecco allora la contromossa: un’autentica bomba da sganciare sui commissari, che proprio di recente avrebbero avviato l’iter, nei confronti della Regione Molise, per escutere la fideiussione da 12 milioni di euro che, lo scorso 31 ottobre 2013, Bianchi si rifiutò di onorare proprio verso Chimenti, Ciccoli e Spada.
Una possibile conseguenza dell’azione legale dell’ex patron di Ittierre sarebbe quella di rafforzare la posizione della Regione: se l’azienda venduta a Bianchi effettivamente fosse stata troppo difficile, se non impossibile, da rilanciare, Bianchi avrebbe avuto più di qualche ragione a non aver pagato la rata della fideiussione. Dunque la Regione, di conseguenza, non dovrebbe far fronte a nessun impegno verso l’Amministrazione straordinaria. Naturalmente, per adesso siamo nel campo delle congetture. In attesa della presentazione ufficiale della richiesta di risarcimento milionario, una cosa sola è certa: ne vedremo delle belle. Poco ma sicuro.
