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Provinciali, nessuna svendita dell’alto Molise

ISERNIA. Continuano le polemiche nel centrosinistra dopo la scelta di puntare su Luigi Brasiello, sindaco di Isernia, quale candidato presidente della Provincia. Dopo le accuse dei primi cittadini di Capracotta e Vastogirardi, Antonio Monaco e Andrea Di Lucente, all’indirizzo del vicesindaco di Agnone Maurizio Cacciavillani, ‘reo’ a loro dire di aver sacrificato la candidatura di vertice dell’alto Molise in favore di Isernia per meri interessi di partito, sul punto interviene l’avvocato Alessandro Aceto, esponente della segreteria regionale Dem. Un volto nuovo a sostegno di Cacciavillani, mentre su Brasiello i vertici regionali continuano a rimanere defilati, forse per evitare ulteriore imbarazzo.
“Pare che in questi giorni, dalle parti dell’Alto Molise – dichiara Aceto – lo sport preferito di qualche amministratore sia il tiro al bersaglio nei confronti del vicesindaco di Agnone, Maurizio Cacciavillani, accusato di aver ‘boicottato’ una candidatura alla presidenza della Provincia di Isernia, che fosse espressione del territorio altomolisano, in favore di quella di Luigi Brasiello, sindaco di Isernia. Dato che la vicenda sta assumendo i contorni di un processo mediatico e siccome chi scrive conosce la vicenda per esserne stato tra i protagonisti della prima ora, corre l’obbligo di ristabilire la verità. Quello che è passato come un accordo tra le amministrazioni di Agnone, Frosolone e Isernia a scapito dei piccoli comuni in realtà era uno schema strategico ideato proprio in favore dei piccoli comuni, in cui le tre amministrazioni, cui la legge conferisce il voto ‘più pesante, mettevano a disposizione la loro forza (il 40% del voto utile) per trainare anche i candidati dei piccoli centri, per effetto del sistema elettorale (metodo d’Hondt).
Nell’idea originaria, l’amministrazione che avesse espresso il candidato presidente non avrebbe avuto candidati in lista in modo da mettere a disposizione del territorio i propri voti ‘pesanti’. E’ chiaro che nella prospettiva di questo schema il candidato alla carica di Presidenza non poteva che venire da una delle tre amministrazioni dotate di peso specifico maggiore. Per ragioni contingenti, tra cui errori che non si ha difficoltà ad ammettere, lo schema descritto non ha avuto per tempo la tempestiva e sufficiente discussione tra gli amministratori e negli organi di partito. Tuttavia quando ciò è avvenuto, sia pure in ritardo, lo schema descritto ha trovato sostanziale approvazione perché logico e politicamente equilibrato; né poteva essere diversamente, dal momento che la formula proposta è quella che garantisce la maggior probabilità di vittoria. Che poi non fosse un accordo preconfezionato lo dimostra il fatto che strada facendo lo schema ha subito qualche variazione (la candidatura di un consigliere comunale di Isernia), variazione che, tuttavia, non dovrebbe compromettere sostanzialmente l’impostazione originaria. Di fronte a questo dato, l’amico Antonio Monaco, da persona intelligente e leale qual è, ha fatto un passo indietro rispetto all’ipotesi alternativa, quella della propria candidatura, altrettanto rispettabile e legittima ma probabilmente meno forte sul piano dei numeri. Di ciò, naturalmente, il Pd deve essergli riconoscente.
Quanto alle accuse rivolte a Maurizio Cacciavillani, si tratta di accuse assolutamente gratuite e lontane dalla realtà. Tutto si può mettere in discussione dell’impegno politico del vicesindaco di Agnone, tranne l’attenzione costantemente rivolta agli interessi dell’alto Molise. Lo dimostra la generosità con cui l’amministrazione di Agnone, che pure avrebbe potuto pretendere per sé, dato il peso specifico che la legge le consente, ha partecipato al progetto politico con l’unica condizione di un’adeguata rappresentanza proprio dell’alto Molise, condizione tradottasi nella candidatura del sindaco di San Pietro Avellana.
Dunque, nessuna svendita del territorio altomolisano; al contrario, una forte rappresentanza dello stesso, segnata dalla presenza in lista di ben tre candidati, presenza che caratterizza fortemente la proposta politica e la distingue dalla lista di centro-destra che, invece, ne annovera solo uno. Tali essendo i fatti, il sindaco di Vastogirardi, preoccupato della rappresentanza dell’alto Molise, altro non dovrebbe fare che sostenere la lista di centrosinistra”.

Alessandro ACETO
(Segreteria regionale del PD)

 

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