Il luminare Jozef Vermylen in visita al Neuromed

POZZILLI. Il professor Jozef Vermylen domani in visita presso l’Istituto Neurologico Mediterraneo Neuromed. Il medico, titolare della cattedra di Medicina interna presso l’Università Cattolica di Lovanio (Belgio), accettando l’invito del professor Giovanni de Gaetano, responsabile del dipartimento di Epidemiologia e prevenzione del Neuromed, visiterà l’istituto molisano.
Alle ore 11:30 ci sarà il tour guidato del complesso di via Atinense, mentre nel pomeriggio, alle ore 15:30, inizierà la visita presso il parco tecnologico di via dell’Elettronica; successivamente il professore si fermerà con i giornalisti per la conferenza stampa.
Vermylen, ricercatore di fama internazionale, ha lavorato nel Laboratorio di coagulazione e proteolisi dell’Università Cattolica di Lovanio, in Belgio, concentrandosi sulle piastrine, sul trattamento della coagulazione intravascolare disseminata e sulla terapia trombolitica dell’infarto.
Più recentemente ha studiato per primo gli effetti dannosi di un ambiente malsano sulle trombosi e per molti anni ha presieduto il Comitato etico dell’Università di Lovanio.

“Siamo particolarmente lieti di ospitare presso il Centro Ricerche di Neuromed il professor Vermylen, che da anni segue come consigliere scientifico il lavoro dei nostri laboratori – ha detto il professor De Gaetano – Il professor Vermylen è stato anche Chairman del Comitato etico del progetto Moli-sani sin dal suo inizio. I nostri giovani ricercatori, in particolare, si sono avvalsi dei suggerimenti e delle critiche scientifiche del professor Vermylen che hanno permesso di raggiungere più facilmente i risultati delle loro ricerche”.
Tra le numerose ricerche portate avanti dal luminare vanno citate quelle sul ruolo del ‘Fattore von Willebrand’ nella trombosi, che hanno aiutato a capire meglio alcuni meccanismi attraverso i quali i trombi si possono formare dentro i vasi sanguigni fino a causare l’infarto o l’ictus; approfondito anche il ruolo delle cellule nella coagulazione sanguigna e in particolare sullo scambio di informazioni tra leucociti (globuli bianchi) e piastrine. Ricerche di estrema rilevanza, in quanto potrebbero far emergere interconnessioni tra la coagulazione del sangue, le malattie cardiovascolari e i tumori.

Francesco Clemente