Villa Flora, primi interrogatori: quattro indagati dal gip

ISERNIA. Primi quattro interrogatori, ieri mattina, dinanzi al giudice per le indagini preliminari Elena Quaranta per la vicenda Villa Flora, la “clinica degli orrori” di Montaquila, come definita dalla procura della Repubblica di Isernia nel corso della conferenza stampa di mercoledì scorso, 8 ottobre. Trentadue le persone indagate: 19 a piede libero, 13 finite agli arresti domiciliari. Più di tutti spicca il nome del dottor Franco Rossi, medico neurologo, titolare della struttura e sindaco del Comune di Montaquila. Le ipotesi di reato sono quelle di aver sottoposto i pazienti, in maniera continuata e sistematica, a maltrattamenti. Ma gli accusati dovranno rispondere, a vario titolo, anche di sequestro di persona, lesioni, percosse e abbandono di persone incapaci. Ieri è stato il turno di tre operatori socio-sanitari e di un’infermiera di Cassino. Per una delle operatrici, assistita dall’avvocato Franco Mastronardi, la difesa ha chiesto il rinvio dell’interrogatorio a giovedì prossimo, 16 ottobre, per motivi burocratici legati all’acquisizione del voluminoso fascicolo d’inchiesta. Un’altra, difesa da Raffaele Teodoro, avrebbe risposto alle domande del gip. Secondo l’avvocato, la donna avrebbe una posizione marginale nei fatti contestati, motivo per cui ha chiesto la revoca dei domiciliari. L’unico indagato di sesso maschile che doveva presentarsi ieri in tribunale, assistito da Massimiliano Di Grezia e Mariano Prencipe del Foro di Campobasso, si è avvalso invece della facoltà di non rispondere. Infine l’infermiera, difesa dai legali Angelo e Sandro Cutone, avrebbe chiarito la sua posizione. Secondo la coppia di avvocati, la posizione della giovane donna non sarebbe penalmente rilevante. Anche per lei è stata chiesta la revoca degli arresti domiciliari, in virtù del fatto che, già dalla settimana scorsa, l’infermiera ha firmato la lettera di dimissioni da Villa Flora. Intanto, cresce l’attesa per l’interrogatorio di Franco Rossi, previsto per mercoledì mattina. E si resta in attesa dell’acquisizione dei filmati integrali registrati dai carabinieri del Nas, mediante telecamere nascoste, nell’arco di cinque mesi.

A.I.