Isernia: tasse su servizi inesistenti, borgate verso l’ammutinamento

ISERNIA. Borgate in rivolta, ieri pomeriggio, a Palazzo San Francesco. Sul tema delle tasse, il faccia a faccia tra residenti e amministrazione comunale non ha fatto altro che esacerbare i toni della discussione. Sul tavolo è stata consegnata, nelle mani del sindaco di Isernia Luigi Brasiello, la petizione sottoscritta da 750 residenti, in rappresentanza di 5 mila, con cui si chiede di sospendere il pagamento della Tasi, la tassa sui servizi indivisibili. Motivo del contendere è la parziale assenza di pubblica illuminazione, rete fognaria, gas e in qualche caso anche acqua potabile in alcune borgate, mentre in altre zone tali servizi mancano totalmente.
L’applicazione ai massimi dell’aliquota Tasi, passata in Consiglio con i soli voti della maggioranza, non è andata giù alle minoranze e, soprattutto a chi, come l’esponente di Progetto Molise Domenico Chiacchiari, rappresenta l’elettorato delle frazioni pentre. È proprio il consigliere di minoranza Chiacchiari a paventare l’extrema ratio dello sciopero fiscale: “Deliberare un’aliquota massima sui servizi ai cittadini delle borgate – dichiara – vuol dire penalizzare i residenti della zona rispetto a quelli del centro città dove i servizi erogati sono maggiori”. Chiacchiari ha poi aggiunto che “abbiamo intrapreso l’iniziativa consci della gravità della situazione. Non chiedendo un ammutinamento fiscale, ma semplicemente pretendendo dal Comune che i soggetti a cui non vengono erogati servizi non debbano pagarli”.
A sottolineare le motivazioni della petizione è intervenuto anche Marco Chiacchiari, residente della zona, che intervistato dall’emittente Telemolise ha dichiarato come sia “inaccettabile quello che pretende il Comune di Isernia, uno dei pochissimi in Italia ad alzare l’aliquota Tasi al massimo, portandola al 3,3 per mille e ad aumentare l’addizionale Irpef dallo 0,7 allo 0,8 per cento. Noi residenti delle borgate non accettiamo di dover pagare per dei servizi che non abbiamo. Io che abito nella frazione Conocchia dovrei sborsare la bellezza di 700 euro per la sola abitazione principale: mi chiedo se sia una cosa giusta”.
A rispondere ai cittadini infervorati è stato l’assessore Cosmo Galasso, che nella dichiarazione rilasciata a Telemolise ha ribadito come la Giunta comunale si stia adoperando “per portare a tutti i cittadini i servizi per cui oggi vengono chiamati a pagare. Da quando siamo al governo della città stiamo cercando di mettere in piedi tutte quelle azioni volte a colmare il gap che divide centro città e borgate”.
Galasso ha poi continuato aggiungendo che “le prime iniziative intraprese sono state la bitumazione delle strade, l’illuminazione pubblica portata a tutti, la metanizzazione, oltre ad altri interventi in corso di approvazione e messa in opera. Naturalmente, non possiamo sopperire in poco tempo a carenze e, aggiungo, disattenzioni strutturali che ci portiamo dietro da decenni di mala gestione”.
Infine l’assessore comunale ha concluso affermando che “il nuovo percorso intrapreso ricomprende anche il recupero delle somme che in decenni le passate amministrazioni non hanno riavuto, ma che ovviamente ci troviamo in bilancio. La situazione non è semplice ma stiamo lavorando alacremente, chiediamo pertanto la collaborazione da parte di tutti. Il sacrificio chiesto oggi è volto a gratificare la collettività, tramutandosi in servizi per tutti quanti. Se saremo bravi a combattere l’evasione, sicuramente l’anno prossimo avremmo dei servizi su cui potremmo permetterci di abbassare le aliquote, che oggi invece sono altissime.”

Francesco Clemente