Villa Flora, liberi i cinque infermieri. Franco Rossi resta ai domiciliari

ISERNIA. Per ora, agli arresti restano in otto: Franco Rossi, due addetti alle pulizie e cinque operatori socio-sanitari; liberi, invece, i cinque infermieri (quattro donne e un uomo) la cui posizione è stata valutata, evidentemente, come marginale. Il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Isernia, Elena Quaranta, ha depositato stamani il provvedimento che ordina la remissione in libertà di cinque persone finite ai domiciliari per presunti maltrattamenti su malati psichiatrici a Villa Flora, la residenza socio-assistenziale di Montaquila ribattezzata dalla procura pentra come “la clinica degli orrori”. Nei confronti dei cinque soggetti tornati in libertà, tuttavia, è stata disposta l’interdizione dalla casa di riposo, anche se, in verità, la struttura, nie confronti di tutti gli indagati, aveva già proceduto a inviare i provvedimenti di sospensione dal lavoro. Dal provvedimento, si evincerebbe come gli esecutori materiali delle presunte sevizie non fossero dunque gli infermieri. Franco Mastronardi e Marco Franco, avvocati difensori di Rossi, valuteranno già nelle prossime ore se impugnare l’ordinanza del gip o se produrre documenti scritti – in particolare letteratura psichiatrica – che possano agire a discolpa del proprio assistito e alleggerirne la posizione. 

Soddisfatti invece i legali Angelo e Sandro Cutone, difensori di un’infermiera di Pozzilli. “Continueremo con la nostra tesi difensiva – hanno commentato a caldo – in modo da dimostrare come le condotte della nostra cliente non siano penalmente rilevanti”.  Il sindaco di Montaquila e gli altri dodici indagati sono accusati di maltrattamenti e, a vario titolo, anche di sequestro di persona, lesioni, percosse e abbandono di persone incapaci.