ISERNIA. Nonostante la disponibilità dei fondi ricevuti dalla Regione, il Comune di Isernia non eroga i finanziamenti ai legittimi destinatari. E’ quanto sta accadendo da alcuni mesi: infatti con delibera di Giunta regionale del 6 settembre 2013, il governo Frattura aveva approvato il “Programma attuativo per le persone in condizioni di dipendenza vitale da assistenza continua e vigile e minori con grave disabilità residenti nella regione”. Con tale delibera si provvedeva il trasferimento di risorse regionali ai Comuni, che avrebbero poi rigirato le stesse ai beneficiari. Sottinteso ciò, ad Isernia, non si provvede all’erogazione delle spettanze, quattrocento euro per dodici mensilità, a persone con gravi disabilità.
Secondo Angelo Patriarca, genitore di uno dei destinatari del beneficio, il ritardo sarebbe da addebitarsi alla mancata approvazione del bilancio di previsione 2014, in cui deve essere previsto un apposito capitolo di spesa. Il merito di questo contributo, ci tiene a sottolineare Patriarca, è da attribuirsi all’assessore Michele Petraroia che, nonostante la crisi, non ha penalizzato gli invalidi assegnando loro maggiori risorse da far distribuire ai Comuni. Tuttavia, a Isernia i soldi sono fermi in banca dal luglio scorso.
Non solo. Secondo Patriarca “il Municipio non ha neanche concesso le detrazioni per le tasse comunali alle famiglie con persone disabili. In tale situazione risulta non applicato l’articolo 1 del D.L. 15/11/1993. Secondo la legge suddetta, le famiglie, che hanno a carico invalidi gravi, sono esonerate dal pagamento della tassa sui rifiuti solidi urbani. Ebbene nonostante ciò, ad Isernia, viene fatta pagare la tassa locale in totale disapplicazione della legge nazionale. Nei comuni più vicini alle esigenze dei disabili, addirittura, viene prevista una parziale riduzione dell’Imu sulle abitazioni di residenza degli invalidi gravi”. Per ovviare al problema, Patriarca rivolge un accorato appello alla Regione Molise, chiedendo “l’erogazione diretta delle risorse vitali per i disabili senza passare per i Comuni”.
Francesco Clemente
