HomeNotizieCRONACACentro di distribuzione, Poste snobba l'incontro coi sindacati

Centro di distribuzione, Poste snobba l’incontro coi sindacati

ISERNIA. Dopo i disagi relativi al recapito postale, registrati da diversi mesi nel territorio venafrano, è stato chiesto dai sindaci della zona l’intervento del prefetto di Isernia. Filippo Piritore ha convocato stamani le parti in causa per discutere sulle evidenti discontinuità del servizio di recapito oltre che alla recente decisione, da parte di Poste Italiane, di razionalizzare i presidi di zona, chiudendo il Csd (Centro secondario di distribuzione) di Venafro. Infatti, dall’11 novembre prossimo l’Alt-Centro di Roma e la Ram 3 di Pescara hanno unilateralmente deciso, senza alcuna consultazione preventiva con le parti interessate, di chiudere il Csd di Venafro e trasferirne tutte le lavorazioni ad Isernia. Con i portalettere che quotidianamente dovranno prima andare ad Isernia e poi recarsi a Venafro, con tempi di percorrenza di circa un’ora, per servire l’area. Al tavolo tecnico, oltre ai primi cittadini dell’hinterland, hanno partecipato anche i vertici delle forze dell’ordine e i sindacati di categoria. A tale incontro, ovviamente era atteso anche un rappresentante di Poste Italiane, che però non si è presentato. La giustificazione è stata quella di voler evitare, in questa delicata fase, eventuali conflitti con le parti sociali interessate, ma di essere disponibile ad un ulteriore incontro con prefetto e sindaci in separata sede. Dai rappresentanti sindacali dei lavoratori è arrivato un vero e proprio aut aut a Poste Italiane, annunciando forme di dissenso estreme, quali scioperi a oltranza se l’ente non dovesse decidere di ripensare alla chiusura del Csd.
Per venerdì prossimo, 31 ottobre, è inoltre stata organizzata un’assemblea pubblica a Venafro, cui dovrebbe partecipare anche il governatore Paolo Di Laura Frattura, oltre alle parti sociali coinvolte, per scongiurare la chiusura del centro di distribuzione. La preoccupazione dei lavoratori e dei cittadini-utenti interessati rimane ancora priva di riscontri tangibili, vista la reiterata intenzione di Poste di procedere comunque nel suo intento.

Francesco Clemente

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