Quasi 400 nuove imprese negli ultimi mesi: parte da qui il riscatto del Molise

CAMPOBASSO. I dati del terzo trimestre 2014 sull’anagrafe delle imprese non sono certo esaltanti ma aiutano a riaccendere la speranza di chi non si rassegna al declino di questa terra: sono nate 366 nuove imprese, 294 quelle che invece hanno alzato bandiera bianca. Il saldo è positivo: +72 unità. Il tasso di crescita è inferiore a quello della media nazionale (0, 21% rispetto allo 0, 27%), però basta e avanza a riaccendere l’attenzione su un mondo troppo spesso ignorato dai media e fuori dai dibattiti dell’opinione pubblica locale. 

In Regione sono attualmente attive 34.884 imprese, un numero consistente che rivela una realtà importante. Esiste un Molise “nascosto” che appare raramente sui giornali e nei tg, non diventa quasi ormai oggetto di diatribe su Facebook e di sicuro non riempie le piazze e segue i cortei. E’ il Molise che non piange, non si lamenta, non pretende “posti” o cassa integrazione ma rivendica semplicemente la libertà di fare impresa, nel silenzio tipico di chi – non senza un briciolo di lucida follia – invece di combattere il “sistema” a colpi di slogan più o meno ideologici si preoccupa di come sbarcare il lunario affrontando non solo la peggiore crisi economica degli ultimi 60 anni ma anche i nemici della burocrazia, il fisco oppressivo e la diffidenza e il pregiudizio di chi demonizza ancora il famigerato popolo della partite iva.

E’ il Molise che se ne infischia di autonomia, macroregioni o di polemiche politiche più o meno accattivanti e che, nonostante la contagiosa depressione degli ultimi tempi, ha ancora il coraggio di avere coraggio.

I numeri, al di là dei punti di vista, parlano come sempre chiaro: nei mesi di luglio, agosto e settembre ben 366 progetti sono stati messi nero su bianco, ben 366 idee hanno iniziato a inseguire un sogno e altrattante persone hanno deciso di non farsi influenzare dalla massa, di mettersi in proprio e di sfidare il destino. Hanno aperto contro tutto e tutti un’impresa. Non solo meritano rispetto e considerazione, ma sono forse gli unici a credere davvero nel riscatto del Molise.

AN